(ANSA) - PERUGIA, 16 AGO - Ha dato alla luce all'ospedale di
Perugia il figlio, Lorenzo (tre chili e 700 grammi), nonostante
fosse stata colpita da una trombosi a una gamba, Cristina, 29
anni, che ha voluto ringraziare il personale del Santa Maria
della Misericordia. "Porterò i sanitari sempre nel cuore" ha
detto all'ufficio stampa dell'Azienda ospedaliera.
La donna aveva già dovuto subire un delicatissimo intervento
chirurgico alla testa, eseguito il 7 marzo dal dottor Mohammed
Hammam. La gravidanza è comunque proceduta regolarmente finché
non le è stata diagnosticata la trombosi per la quale si è
sottoposta a una terapia con eparina.
"I medici di Perugia - ha sottolineato Cristina - si sono
presi cura di me prima, quando mi è stato diagnosticato un
aneurisma cerebrale con alto rischio di emorragia, e poi, quando
già contavo i giorni per la nascita di Lorenzo, una trombosi ad
una gamba ha cambiato il quadro clinico e costretto il
ginecologo ad optare per un parto indotto".
"La situazione si era presentata subito in tutta la sua
gravità nei primi mesi di gravidanza - ha detto il dottor
Giorgio Epicoco, direttore della ginecologia del Santa Maria
della Misericordia - e costituimmo un gruppo multidisciplinare
con ostetrici, neurochirurgo, radiologo interventista,
anestesista e responsabile della radioprotezione per decidere la
soluzione migliore. Si optò quindi per un'embolizzazione
endovascolare sotto guida radiologica. Poi la trombosi e tenuto
conto del grave rischio emorragico, abbiamo dovuto programmare
travaglio e parto visto che l'eparina deve essere sospesa almeno
per 24 ore".
Martedì 13 agosto è così nato Lorenzo. "La gioia di stringere
al petto il mio bambino, di colpo ha cancellato sofferenze e
sconforto - si è commossa Cristina sempre con l'ufficio stampa
dell'ospedale -, in un attimo ho realizzato di essere la donna
più felice al mondo. Ora dico grazie di cuore a Lucrezia
Petretta, l'ostetrica che ha avuto una pazienza infinita e mi ha
dato un supporto psicologico straordinario. Dico grazie al
dottor Hammam che è arrivato poco ore dopo il parto e mi ha
fatto piangere di commozione quando ha preso Lorenzo tra le
braccia. E poi il dottor Epicoco, paziente alla massima potenza,
sempre capace di trasmettere fiducia. Ecco, quello che più ha
colpito me e il mio compagno Michele è stata la grande umanità
dei medici e del personale infermieristico. Professionisti e al
tempo stesso persone con la 'P' maiuscola. Il nome da dare al
nostro bambino lo avevamo deciso da tempo, ma quando mi hanno
ricordato che è anche uno dei santi patroni di Perugia, ne siamo
stati felici. Porteremo tutti e per sempre nel nostro cuore".
La struttura di ostetricia e ginecologia dell'Azienda
Ospedaliera negli anni si è fatta carico di complesse
gravidanze, anche di donne provenienti da altri ospedali di
fuori regione. "Le situazioni complesse come quella di Cristina
- ha sottolineato ancora Epicoco - si gestiscono con team
preparati, nel rispetto dei protocolli assistenziali, in piena
sicurezza per le pazienti. La gestante in sala parto è stata
assistita solo da ostetriche, ma con la supervisione dei
medici, pronti ad intervenire in caso di necessità". (ANSA).