(ANSA) - PERUGIA, 07 FEB - In cambio di "utilità varie"
corrisposte da imprese del settore estrattivo delle cave,
avrebbe agevolato l'iter amministrativo per il rilascio delle
autorizzazioni ambientali: è accusato di corruzione un
funzionario della Regione Umbria cui la Procura della Repubblica
di Perugia ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini.
Gli accertamenti condotti dal Nucleo investigativo di polizia
ambientale dei Carabinieri di Perugia, grazie al supporto anche
di intercettazioni telefoniche, avevano portato nell'aprile del
2021 all'arresto del funzionario pubblico e di un'imprenditrice,
colti nel momento della consegna di 3.000 euro in banconote di
vario taglio. La Procura spiega in un comunicato che il
funzionario aveva "sostanzialmente ammesso" di avere percepito
un'illecita remunerazione per aver istruito e facilitato le
procedure per il rilascio della prescritta autorizzazione nei
confronti di un'impresa perugina.
Le successive indagini, del Nucleo di polizia economico
finanziaria della guardia di finanza di Perugia attraverso la
"puntuale" ricostruzione dei rapporti economici e dei flussi
finanziari hanno definito il modus operandi con cui il
dipendente pubblico - secondo l'accusa - avrebbe messo
"stabilmente a disposizione" di soggetti privati la sua funzione
ed i suoi poteri. Gli inquirenti ritengono che da una parte,
avrebbe garantito ai privati il proprio apporto professionale
per la redazione degli atti tecnico-progettuali, dall'altra,
come "istruttore" dei conseguenti procedimenti amministrativi
incardinati presso il "Servizio sostenibilità ambientali,
valutazione e autorizzazioni ambientali" della Regione, avrebbe
consentito agli stesi di concludere favorevolmente ed in tempi
rapidi i procedimenti amministrativi avviati. (ANSA).