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Elezioni Regionali 2020: delusi M5S votano Bonaccini, spinta anche dalle Sardine

Il crollo dell'elettorato del M5S contribuisce alla vittoria di Stefano Bonaccini in Emilia Romagna e a quella di Jole Santelli in Calabria

Giovanni Innamorati

Due voti assai diversi, quelli di domenica in Emilia Romagna e Calabria, con la prima Regione trasformata in un test nazionale e la seconda rimasta nell'ambito della competizione amministrativa, ma con una stessa dinamica elettorale: un crollo dell'elettorato di M5s che contribuisce - insieme alle Sardine - alla vittoria di Stefano Bonaccini in Emilia, ma porta acqua anche a Jole Santelli per il suo successo in Calabria. E' quanto emerge dal confronto tra i dati delle Regionali di domenica e le europee del maggio 2019, fenomeno sottolineato dagli istituti di indagine, il Cattaneo di Bologna, l'Swg o il Cise. I dati delle due Regioni regalano poi anche per il centrodestra numeri contraddittori tra le due Regioni, che vanno interpretati politicamente. In Emilia il centrosinistra alle europee aveva ottenuto il 39,6%, salito domenica al 51,4%, compresi i voti ottenuti dal solo Bonaccini, che ha preso 155 mila voti più di quelli delle liste che lo hanno sostenuto (1.195.742 rispetto a 1.040.482).

 

Un "successo personale", come sottolinea Nicola Piepoli. Swg evidenzia che di questi quasi 1,2 milioni di elettori il 65% aveva votato centrosinistra nel maggio 2019, il 17,7% si era astenuto, il 9% si era espresso per M5s. L'Istituto Cattaneo rileva che "molti elettori di M5s (il 71,5% a Forlì, il 62,7% a Parma, il 48,1% a Ferrara) hanno scelto Bonaccini". Solo il 28,1% ha confermato il voto di otto mesi prima. I pentastellati presero 698.204 voti (27,5%) nel marzo 2018, 290.019 (12,95) nel maggio 2019 e solo 102.533 (4,7%) domenica. La vittoria di Bonaccini poggia sull'istanza del buongoverno della Regione, il che spiega (come sottolinea Piepoli) l'istanza del "territorio" contro "l'intruso" Salvini che ha cercato di "nazionalizzare il voto". Ma proprio la politicizzazione su cui ha puntato Salvini, ha "mobilitato" - come rileva il Cise - "le istanze valoriali tradizionali della sinistra" rappresentate dalle Sardine. Questa polarizzazione, sottolineano sia il Cattaneo che il Cise ha mobilitato più a sinistra che a destra.

IL VIDEO della conferenza stampa di Bonaccini

 

Anche in Calabria il tracollo di M5s è amaro: 406.684 voti (43,37%) alle politiche 2018, 290.019 (12,89%) alle europee, e solo 48.784 (6,27%) domenica, addirittura fuori da Consiglio regionale. Qui ben il 43% degli elettori M5s di otto mesi fa, domenica si è astenuto, mentre un 21% ha votato per Santelli, contribuendo alla sua vittoria e compensando la flessione della Lega, scesa da 164.915 voti (22,61%) a 95.400, che subisce il controsorpasso di FI (96.067 voti pari 12,34%), con FdI a ridosso (84.507 voti). Certo, domenica c'era anche la lista di Santelli ed altre due del centrodestra (Udc e Casa delle libertà) che hanno raccolto insieme oltre 168mila voti. Cifre contraddittorie rispetto a quelle della coalizione in Emilia: qui la Lega è scesa da 759.948 voti a 690.864, a cui occorre sommare però i 37.462 suffragi della Lista Bergonzoni; ma FI è crollata da 131.992 a 55.317 voti che, secondo il Cattaneo, sono andati in parte a Bonaccini; flessione non compensata da FdI che sale da 104.861 a 185.796 voti, rubando però ai due alleati.

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