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Corruzione in appalti pubblici, 6 indagati per lavori bar Rocce Nere

A Cervinia, investigatori ipotizzano lottizzazione abusiva

In relazione ai lavori di ampliamento del bar Rocce Nere di Plan Maison, a Cervinia - posto sotto sequestro preventivo - la procura di Aosta contesta il reato di concorso in abuso edilizio a sei persone: Fabio Chiavazza (48) di Challand-Saint-Victor, ex capo dell'ufficio tecnico di Valtournenche, Federico Maquignaz (52) di Valtournenche, presidente e ad di Cervino spa, committente, Marco Zavattaro (48), architetto di Quart, direttore dei lavori, Enrico Giovanni Vigna (64) di Quincinetto (Torino), amministratore unico della ditta appaltatrice Ivies spa, Ivan Voyat (52) di Gressan, amministratore unico della ditta Edilvi costruzione srl, esecutore dei lavori e subappaltatore, Luca Frutaz (44) di Saint-Pierre amministratore della Chenevier spa, subappaltore. Secondo la procura, si legge nel decreto di sequestro preventivo, "senza i necessari titoli abilitativi e comunque sulla base del titolo abilitativo n. 164/2018 del 22 maggio 2018 rilasciato dal Suel della Valle d'Aosta, palesemente illegittimo in quanto affetto da numerose violazioni degli strumenti urbanistici comunali" dal gennaio 2018 hanno contribuito a realizzare "un immobile da adibire a bar ristorante, da definirsi nuova costruzione, con diversa volumetria e sagoma, con altezza di metri 12,5, quindi superiore a quella massima di 9, nonché con quattro piani fuori terra, superiori a quelli previsti, fabbricato da considerarsi nuova costruzione, vietata nel reticolo in questione".
Sempre riguardo alla realizzazione del bar Rocce Nere, restano indagati per concorso in corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio Chiavazza e Maquignaz.

I carabinieri della compagnia di Chatillon/Saint-Vincent e la Forestale hanno eseguito il sequestro del bar 'Rocce Nere' di Cervinia. La struttura secondo gli investigatori è al centro di una lottizzazione abusiva. Il provvedimento è stato emesso dal gip di Aosta su richiesta del pm Luca Ceccanti, nell'ambito dell'inchiesta sulla corruzione in appalti pubblici che ha per epicentro il comune di Valtournenche.

L'indagine aveva portato in carcere, tra gli altri, l'ex responsabile dell'ufficio tecnico Fabio Chiavazza e vedeva tra gli oltre venti indagati anche Federico Maquignaz, presidente della Cervino spa (società che gestisce gli impianti della località turistica).

Dall'ordinanza che nel novembre scorso aveva portato in carcere Fabio Chiavazza era emersa l'ipotesi di reato di concorso in corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio a carico dell'ex responsabile dell'ufficio tecnico di Valtournenche e di Federico Maquignaz, presidente e amministratore delegato della Cervino spa.
Nell'ambito dei lavori di ristrutturazione del bar Rocce Nere sulle piste da sci, in località Plan Maison, secondo la procura di Aosta Chiavazza - tra il febbraio e il marzo 2018 - aveva operato per consentire la realizzazione di tre piani fuori terra a fronte dei due consentiti dagli strumenti urbanistici; un intervento che "modificava strutturalmente in modo completo l'immobile preesistente per quanto riguarda volumetria, sagoma ed elementi tipologici", con un'altezza massima passata da 9 metri ai 12,52 della nuova costruzione. "Poi mi ringrazierai", aveva detto l'allora responsabile dell'ufficio tecnico comunale in una conversazione intercettata dai carabinieri. Pur essendo "evidente l'abuso d'ufficio commesso da Fabio Chiavazza al fine di procurare alla Cervino spa (società privata, ancorché a partecipazione pubblica) l'approvazione di un progetto difforme dalla normativa di settore", aveva scritto il gip Giuseppe Colazingari nell'ordinanza del 19 novembre 2018, quell'espressione "non consente allo stato di affermare, a livello di gravità indiziaria, che per tale condotta illegittima Chiavazza abbia ricevuto illecite retribuzioni da parte del Maquignaz".

Chiavazza temeva controlli - "Tu non capisci sono dodici metri, dodici metri e cinquanta è importante, io non vorrei mai che mi arrivasse qualcuno". In una conversazione intercettata il 26 febbraio 2018, l'allora capo dell'ufficio tecnico del comune di Valtournenche, Fabio Chiavazza, aveva manifestato le sue perplessità per i lavori del bar Rocce Nere al presidente e ad della Cervino spa, Federico Maquignaz, che gli aveva risposto: "Tieni presente che sono in soprintendenza ci han già dato l'ok eh".
La pratica - dalla quale era stato esautorato un tecnico che aveva fatto presente a Chiavazza "le proprie perplessità" - era di "indubbio interesse, probabilmente in virtù dei buoni rapporti tra Chiavazza e Maquignaz", scrive il gip Giuseppe Colazingari nel decreto di sequestro dell'immobile. Tanto che l'allora capo dell'ufficio tecnico "preso atto del problema, opera strumentalmente per garantire il soddisfacimento del privato, prospettando il ricorso ad hoc al parere legale di un esperto di urbanistica, lamentandosi del fatto che col commissario non si possa parlare e comunque assicurando che si sarebbe fatto in quattro per risolvere il problema e che avrebbe fatto passare il progetto 'in qualche modo'". 


   

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