(ANSA) - PERUGIA, 25 GEN - Rinviati a giudizio dal gup di
Perugia i cinque imputati nel procedimento per l'incendio
avvenuto il 7 maggio 2021 alle porte di Gubbio che distrusse un
edificio adibito a laboratorio per il trattamento della cannabis
light e provocò la morte di due dipendenti. Si tratta degli
allora responsabili dell'attività, gestori e uno dei proprietari
dello stabile dove era il laboratorio. Omicidio doloso con dolo
eventuale il reato più grave tra quelli contestati.
Nelle indagini coordinate dal sostituto Gemma Miliani sono
stati anche ipotizzati a vario titolo le lesioni dolose,
l'omissione dolosa di cautele
per la prevenzione degli infortuni sul lavoro e l'incendio
doloso.
La prima udienza del processo si svolgerà il 20 aprile
prossimo.
Secondo gli inquirenti l'utilizzo di un solvente "altamente
infiammabile" come il pentano e di lavatrici a ultrasuon a
innescare l'incendio e l'esplosione che devastarono lo stabile e
uccisero Samuel Cuffaro, 19 anni, ed Elisabetta D'Innocenti, 52,
provocando inoltre il ferimento di altri due dipendenti. Il
laboratorio è risultato riconducibile a due società che si
occupavano una della "coltivazione di piante aromatiche e
farmaceutiche" e l'altra del "commercio all'ingrosso di fiori e
piante". Da subito venne ipotizzato che l'incendio si fosse
verificato in conseguenza della tecnica di abbattimento della
percentuale del Thc della cannabis.
"L'impianto accusatorio è stato pienamente confermato" ha
detto al termine l'avvocato Ubaldo Minelli, legale delle parti
civili. "Ritengo si possa essere soddisfatti dell'esito di
questa fase" ha aggiunto. "Nessuno restituirà la vita a Samuel
ed Elisabetta - ha sottolineato ancora l'avvocato Minelli - ma
per quanto riguarda il rendere giustizia alle famiglie possiamo
ritenerci soddisfatti". (ANSA).
In cinque a giudizio per esplosione in azienda Gubbio
Morirono due dipendenti, contestato omicidio doloso
