(ANSA) - PERUGIA, 30 GIU - La Terza commissione
dell'Assemblea legislativa dell'Umbria ha approvato a
maggioranza, con il voto favorevole dei consiglieri della Lega
(Pastorelli, Mancini, Fioroni e Peppucci) e della presidente
Eleonora Pace (Fdi) e quello contrario di Tommaso Bori e Michele
Bettarelli (Pd), il Piano di potenziamento della rete
ospedaliera conseguente all'emergenza Covid19. Il documento, che
ripercorre tutte le tappe della gestione sanitaria della
pandemia dall'inizio di marzo, è stato illustrato ai commissari
dal direttore regionale della sanità umbra, Claudio Dario.
"Il percorso - ha spiegato Dario, secondo quanto riferisce un
comunicato della Regione - è stato segnato dalle direttive
ministeriali cui attenersi per ottenere i finanziamenti
necessari a fronteggiare la prima fase dell'emergenza e
potenziare la rete ospedaliera. Fin dai primi di marzo, le
circolari del ministero della Salute hanno richiesto
l'incremento della disponibilità dei posti letto pari al 50 per
cento del numero di posti in Terapia intensiva e del 100 per
cento di quelli in Pneumologia e Malattie infettive. La Regione
Umbria ha dovuto riconfigurare la rete ospedaliera regionale a
temporanea e parziale deroga della propria programmazione. Gli
ospedali umbri sono stati suddivisi in Dea (Dipartimento
emergenza e accettazione) di I° livello come punti di
riferimento per la gestione dell'emergenza finalizzata al
ricovero dei casi gravi nelle malattie infettive e in Terapia
intensiva e ospedali Dea di II° livello, distinti in due
tipologie, nel primo caso riconfigurati per l'emergenza
coronavirus e nell'altro per la gestione della patologia acuta e
sub acuta medica e chirurgica ordinaria. Gli ospedali di base
sono stati distinti in due tipologie: quelli destinati
all'emergenza Covid, come Pantalla, e quelli di supporto, che
accolgono le patologie mediche di media intensità assistenziale
in trasferimento dalle aziende ospedaliere e dai Pronto
soccorso".
Sono stati individuati come ospedali Covid quello di
Pantalla, interamente riconvertito, quelli di Perugia e Terni
(Dea di II° livello con posti dedicati al Covid) e quelli di
Città di Castello e Foligno (Dea di I° livello con posti
dedicati al Covid). Con la riorganizzazione della rete
ospedaliera i posti di Terapia intensiva sono passati da 69,
prima dell'emergenza, a 119, con un aumento di 50.
I costi del potenziamento della rete ospedaliera ammontano a
25 milioni 906mila euro, di cui 24 milioni 180mila euro
finanziati. La differenza è stata compensata a livello regionale
e aziendale.
Gli interventi sono stati mirati al raggiungimento del numero
di posti letto in terapia intensiva richiesto dal ministero e
all'ampliamento dei Pronto soccorso degli ospedali umbri,
comprensivo della riorganizzazione degli accessi. Per
l'adeguamento della rete emergenziale si è resa necessaria
l'implementazione di mezzi dedicati o dedicabili ai
trasferimenti secondari tra strutture Covid-19, alle dimissioni
protette e ai trasporti inter-ospedalieri no-Covid. Sono state
acquisite due ambulanze di tipo A (soccorso avanzato provvisto
di strumentazione per telemedicina), assegnate all'Azienda
ospedaliera di Perugia per coprire l'area nord della regione e
l'altra all'Azienda ospedaliera di Terni, operativa per l'area
sud della regione. Sono costate 100mila euro ciascuna.
Il Piano di riorganizzazione della rete ospedaliera, con le
specifiche voci di investimento effettuate per ogni singolo
ospedale dell'Umbria, dovrà essere approvato dal ministero della
Salute entro 30 giorni dalla ricezione dello stesso. Il
direttore Dario ha detto che è stato spedito per l'approvazione
il 17 giugno. É ammessa per una sola volta la richiesta di
chiarimenti o integrazioni da parte del ministero, cui la
Regione dà riscontro entro i successivi 10 giorni. Senza
l'adozione di un provvedimento negativo espresso dal ministero,
Il Piano si intende approvato.
Dopo l'illustrazione del direttore sanitario, i commissari
hanno chiesto dei chiarimenti sull'ospedale da campo per cui la
Regione ha avuto il contributo di tre milioni di euro da parte
della Banca d'Italia. Il direttore ha spiegato che il Decreto
ministeriale cosiddetto "Rilancio" prevede espressamente la
dotazione di posti letto mobili e che l'ospedale da campo della
Regione Umbria è diverso dalle strutture allestite a Milano e ad
Ancona, che sono fisse. È stato scelto il centro "Umbria fiere"
di Bastia perché serviva un posto dove fare il collaudo. Se
dovesse servire in caso di recrudescenza della pandemia sarebbe
spostato nei pressi di un ospedale. Si tratta di una struttura
che potrebbe risultare utile anche per altre emergenze, come un
evento sismico. Da tenere anche in considerazione che i 20
respiratori della Protezione civile sono in comodato d'uso, cioè
potrebbero essere spostati altrove in caso di necessità diverse.
Chiarimenti sono stati richiesti dalla minoranza - prosegue
il comunicato - anche sull'ospedale di Pantalla: il direttore ha
risposto che senza l'approvazione del ministero, che è titolare
della decisione di chiudere le attività chirurgiche, la
struttura non può essere trasformata. Per la ripresa delle
attività sarà redatto un altro Piano, così come per il
personale. (ANSA).