(ANSA) - TERNI, 18 GEN - Anche la struttura di Cardiologia
dell'Azienda ospedaliera di Terni ha dato il suo contributo allo
studio tutto italiano che, recentemente, ha permesso la scoperta
della presenza del batterio intestinale dell'Escherichia Coli
all'origine dell'infarto.
"La ricerca, i cui risultati sono stati pubblicati sulla
prestigiosa rivista di cardiologia European Heart Journal -
spiega Marcello Dominici, direttore dell'Emodinamica del Santa
Maria -, è stato condotto su un campione di 150 pazienti
arruolati in due centri, la Cardiologia di Terni e il
Policlinico Umberto I di Roma, grazie a una collaborazione
scientifica in atto da anni".
La scoperta - sottolinea l'Azienda ospedaliera - apre dunque
nuovi scenari nel campo della prevenzione e della cura della
trombosi coronarica, con importanti sviluppi in termini di
prevenzione e di prospettive terapeutiche delle malattie
coronariche, tra cui infarto del miocardio e ictus, che ogni
anno colpiscono 100 mila italiani. E' stato in particolare
dimostrato, continua Dominici, "che nella genesi della trombosi
coronarica che causa l'infarto il batterio dell'Escherichia Coli
entra in circolo nel sangue, determina infezione e innesca la
coagulazione all'interno della coronaria".
I risultati, riprodotti anche negli animali, secondo il
direttore dell'Emodinamica ternana "aprono la strada sia a
terapie mirate da somministrare in fase acuta tramite molecole
che inibiscono il legame tra batterio e placca
arteriosclerotica, sia a un vaccino anti-infarto che prevenga
cioè il processo di trombosi delle coronarie".
La ricerca è durata complessivamente più di cinque anni.
(ANSA).