(ANSA) - PERUGIA, 15 MAR - La Giunta regionale, su proposta
dell'assessore Enrico Melasecche, ha approvato il Piano degli
interventi per il ripristino dell'officiosità idraulica del
reticolo idrografico regionale per l'anno 2023, e ha stanziato
per la sua esecuzione 1,5 milioni di euro, di cui 1,2 milioni
assegnati ai Consorzi di bonifica (Consorzio Bonificazione
Umbra, Consorzio per la Bonifica della Val di Chiana Romana e
Val di Paglia, Consorzio di Bonifica Tevere-Nera) e i restanti
300 mila euro per le opere di competenza regionale.
"Nel Piano - spiega l'assessore in una nota diffusa dalla
Regione - sono definiti gli interventi prioritari di
manutenzione sui corsi d'acqua, individuati sulla base delle
attività di monitoraggio e controllo del servizio di polizia
idraulica e verificati dagli ufficiali idraulici e sulle
segnalazioni pervenute da parte di Comuni, enti e dai cittadini.
Grazie alle risorse proprie del bilancio regionale è possibile
intervenire per risolvere le problematicità maggiori,
provvedendo in particolare al ripristino dell'officiosità
idraulica nei tratti dove sono presenti abitati, attività
economiche e produttive, in quelli perimetrati a pericolosità e
a rischio idraulico e dove ci sono ponti ed altre opere
trasversali che versano in cattivo stato di manutenzione. Negli
ultimi decenni l'Umbria, è stata colpita da ben sette eventi
alluvionali 'non ordinari', nel 2005, 2008, due nel 2010, 2012,
2013 e 2022, intervallati da 5 periodi di emergenza
idrica-siccità, nel 2003, 2007, 2012, 2017 e 2022, che hanno
arrecato ingenti danni sia alle attività economiche produttive
che alla popolazione. Da ultimo gli eventi meteorologici del 15
settembre 2022, che hanno colpito i territori dell'Alto Chiascio
con esondazione dei corsi d'acqua che hanno interessato i Comuni
di Gubbio, di Pietralunga, di Scheggia e Pascelupo. Solo in
relazione agli eventi del 2005, del 2012 e del 2022 è stato
riconosciuto lo stato di calamità naturale da parte del Governo
nazionale e sono state messe a disposizione risorse utili per la
riparazione dei maggiori danni sul reticolo idrografico
coinvolto dall'evento. Le risorse assegnate dallo Stato erano
notevolmente inferiori rispetto alla stima dei danni causati
dagli eventi alluvionali prodotta dagli Enti coinvolti, senza
contare che dal 2003 sono venuti meno, da parte dell'ex
Ministero dell'Ambiente, tutti i finanziamenti previsti dalla
precedente normativa relativi ai piani pluriennali per la difesa
del suolo e pertanto si è potuto intervenire unicamente
attraverso appositi accordi di programmi che stanno, di fatto,
consentendo di mitigare gli effetti in aree classificate ad
elevato rischio idraulico, trascurando però interventi di
manutenzione su tutto il reticolo idraulico regionale. Poiché la
manutenzione costante è necessaria per la funzionalità della
rete idrografica e delle opere idrauliche anche per quest'anno
abbiamo individuato gli interventi prioritari su cui indirizzare
le risorse regionali. Come negli anni precedenti, abbiamo
introdotto l'obbligo tassativo del rispetto del cronoprogramma
finanziario di spesa, che comporta per i soggetti attuatori la
trasmissione del progetto definitivo/esecutivo unitamente
all'atto di approvazione entro il 30 giugno 2023 e la
conclusione e rendicontazione dei lavori entro il 31 dicembre
2023". (ANSA).