(ANSA) - PERUGIA, 07 MAR - "Per superare ed eliminare gli
ostacoli che si frappongono alla reale inclusione e
accessibilità universale per ogni ambito e aspetto di vita della
persona, c'è ancora un lavoro importante da fare": lo sostiene
la presidente dell'Osservatorio regionale per la disabilità,
Paola Fioroni, evidenziando che "l'innovazione sociale poggia su
soluzioni e modelli innovativi creati per offrire risposte
efficaci alle problematiche più pressanti per la società e per i
nuovi bisogni".
"Ed è proprio su questi temi stringenti legati al mondo delle
disabilità - annuncia Paola Fioroni, in una nota della Regione -
che i membri dell'Osservatorio avranno a breve modo di
confrontarsi con il ministro Alessandra Locatelli, per poter
condividere ed anche suggerire percorsi e priorità di azione".
"Il contesto che viviamo è epocale per complessità, ma ha
anche in se' delle nuove sfide che bisogna saper affrontare e
trasformare in opportunità", prosegue Paola Fioroni, ricordando
che lo scorso 28 febbraio l'Assemblea legislativa della Regione
Umbria ha approvato all'unanimità il Disegno di legge
"Disposizioni in materia di amministrazione condivisa".
Per Fioroni infatti, "è innegabile che lo scenario nel quale
si sviluppa l'innovazione sociale è caratterizzato da una serie
di tendenze strutturali che stanno radicalmente cambiando il
modo di vivere, come l'invecchiamento della popolazione, la
disoccupazione (in particolare giovanile), le diseguaglianze, la
ricerca di appropriatezza negli ambiti sanitari e sociali con la
loro integrazione. L'innovazione sociale quindi, muovendo dal
basso, tende ad attribuire un ruolo preminente agli attori della
società civile e alle forme spontanee dell'auto-organizzazione.
Allo stesso tempo, tuttavia, l'attore pubblico riveste una
funzione strategica nell'orientare, mobilitare e negoziare gli
spazi d'azione che si aprono all'innovazione sociale".
"Come presidente dell'Osservatorio - conclude - unendomi
all' approvazione corale per questa norma che recepisce del
resto linee guida nazionali ed europee, confido ed auspico che
la formazione e la condivisione che ne seguiranno sui territori
servirà per alzare l'asticella sulla tutela dei diritti delle
persone con disabilità, ma anche di tutti coloro che ne
garantiscono l'assistenza, aumentando il livello di innovazione
e sostenibilità sociale. Co-programmare e co-progettare deve
garantire partecipazione dei portatori d'interesse delle loro
famiglie nella logica di realizzare tutti quelle azioni
necessarie ed efficaci a sostenere il progetto di vita di ogni
persona, superando finalmente, anche tanti ostacoli burocratici
e difficoltà di realizzazione come sta accadendo in tutta Italia
sul Dopo di noi". (ANSA).
Presidente Osservatorio disabilità, c'è ancora molto da fare
"E' necessario un percorso condiviso e partecipato"
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