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Agronomo, per 8 marzo le mimose fiorite a dicembre

"Tre mesi d'anticipo in molte zone dell'Umbria", spiega

(ANSA) - PERUGIA, 21 FEB - "Quelle che regaleremo per la festa della donna temo che non saranno mimose fresche visto che in molte zone sono già fiorite a dicembre, quindi con tre mesi di anticipo rispetto all'8 marzo": a dirlo è l'agronomo Franco Feliciotti, che con l'ANSA commenta gli effetti che le temperature registrate durante l'inverno, hanno sulle piante.
    "Le mimose sono un esempio classico perché balzano subito all'occhio e vederle fiorite a Natale, come è accaduto in alcune zone dell'Umbria, tra cui nell'orvietano, non è un bel segnale", aggiunge.
    "Così come non è un bel segnale - spiega ancora Feliciotti - vedere in gennaio e febbraio mandorli, pesche e ciliegi in fiore, come sta accadendo soprattutto nel sud Italia. Anche la vite è già pronta per vegetare, tanto che in alcune casi quando si procede alla potatura, nel taglio del legno esce quella 'lacrima' che dovrebbe invece uscire in primavera".
    "Il rischio, come già accaduto in passato - spiega ancora l'agronomo - è che molte piante da frutto, oggi in fiore, non arrivino a fare i frutti, con tutte le conseguenze economiche del caso".
    "Le alte temperature che stiamo registrando, associate alla siccità - sottolinea Feliciotti -, creano danni anche alle produzioni di cereali, in particolare alle coltivazioni di grano, in particolare laddove la semina è stata fatta su terreni argillosi. Per limitare i danni è necessario che le temperature tornino ad abbassarsi, così da fermare il ciclo vegetativo delle piante, che potranno poi riprenderlo al tempo debito e cioè in primavera. Ed è necessario che piova, così da mantenere fresche le radici delle piante. Contrariamente andremo incontro a delle problematiche serie, con il rischio, come accaduto un paio di anni fa - conclude l'agronomo -, di gelate primaverili che metterebbero in ginocchio interi comparti agricoli". (ANSA).
   

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