(ANSA) - PERUGIA, 20 FEB - "Le decisioni del governo sul
superbonus non sono solo molto gravi perché colpiscono famiglie,
imprese e lavoro (che hanno rispettato regole e un patto con lo
Stato) ma rappresentano anche un pesantissimo colpo per le
popolazioni delle aree colpite dal sisma dell'Italia centrale":
è quanto sottolineano quattro parlamentari del Pd, i senatori
Walter Verini, Alberto Losacco, Michele Fina e la senatrice
Cecilia D'Elia.
"A grave rischio blocco - osservano, in una dichiarazione
congiunta - sono parti importanti del piano di ricostruzione a
seguito degli abbattimenti degli edifici che sono in corso anche
in virtù degli incentivi programmati. Per di più le famiglie
hanno lasciato le abitazioni facendosi carico delle spese di
affitto nel periodo della ricostruzione. Senza contare gli studi
professionali che hanno investito in progetti e tecnologie:
anche per loro verrà meno qualsiasi certezza. Tornare indietro
per le famiglie sarà impossibile poiché gli immobili da demolire
sono stati già liberati dei servizi essenziali".
"Si determinerà peraltro - rilevano - una situazione di
disparità tra cittadini: quelli che hanno usufruito dei bonus
per piccoli interventi e quelli che di fronte al disastro hanno
dovuto aspettare maggiore tempo per avviare i lavori di
ricostruzione".
"È evidente - proseguono i quattro senatori Pd - che la
situazione di instabilità con il blocco della cessione del
credito e dello sconto in fattura produrrà l'immediato stop per
i contratti e per gli accordi in essere instaurati per dare
maggiori certezze sulla sicurezza sismica di interi territori.
Come Pd ci battiamo per modificare radicalmente questo decreto e
per fare in modo che gli abitanti delle aree del cratere possano
continuare ad usufruire delle misure del superbonus secondo il
regime precedente alla modifica governativa. Chiediamo che anche
il Commissario per la ricostruzione si muova da subito in questa
direzione". (ANSA).
Senatori Pd, dl sul Superbonus è un colpo per la ricostruzione
Verini, Losacco, D'Elia e Fina: 'Cambiare il decreto'
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