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Coletto, nessuna riduzione fondi per strutture private

"Nessun rischio per cittadini" sottolinea l'assessore regionale

(ANSA) - PERUGIA, 10 FEB - "Fa piacere che il capogruppo del Pd, che tanto avversa il privato seppur accreditato, si preoccupi delle sorti delle case di cura private solo per il fatto, che come da direttive ministeriali, stiamo preparando la programmazione mirata": lo afferma l'assessore alla Salute della Regione Umbria, Luca Coletto, rassicurando sul fatto che "non è in programma nessuna riduzione dei fondi destinati alle strutture sanitarie private e nessun rischio per cittadini".
    "La Regione Umbria - afferma l'assessore - attua la programmazione del finanziamento sanitario regionale nel pieno rispetto delle indicazioni ministeriali, garantendo l'espletamento delle prestazioni anche alle strutture private, come previsto dalle norme e senza ricadute negative per i cittadini".
    Nello specifico, la Giunta regionale, come ogni anno - sottolinea Palazzo Donini -, su indicazione del Ministero delle Finanze, ha disciplinato gli accordi contrattuali, tra le Aziende Usl e le strutture private che intrattengono rapporti con il Servizio Sanitario Regionale, adottando la delibera numero 98 del primo febbraio 2023, in attesa della programmazione definitiva del finanziamento sanitario regionale.
    Tutto ciò al fine di non interrompere il servizio reso dalle strutture private complementare all'erogazione dei Livelli essenziali di assistenza, soprattutto al fine di completare la valutazione di quelle prestazioni per le quali l'offerta pubblica non riesce a soddisfare il fabbisogno dei cittadini e di quelle prestazioni che maggiormente alimentano i percorsi di tutela al fine di un recupero progressivo delle liste di attesa.
    Nelle more della prevista adozione della delibera regionale di programmazione della materia sia per l'attività di ricovero, che per la specialistica ambulatoriale propriamente detta, le Aziende sanitarie - viene spiegato ancora - potranno prorogare i contratti in essere nel limite massimo del 70% su base annua, in considerazione del fatto che la Dgr n. 98/2023 ha valenza transitoria in quanto la Giunta regionale ha dato mandato alla Direzione regionale di rivedere, entro questo mese di febbraio, la programmazione annuale finalizzata a soddisfare le necessità complementare al servizio pubblico. (ANSA).
   

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