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Estorsioni al Genoa: Riesame, carcere per 3 ultras

Per altri 5 obbligo di dimora e divieto avvicinamento a Marassi

(ANSA) - GENOVA, 25 GIU - Devono andare in carcere Massimo Leopizzi, Artur Marashi e Fabrizio Fileni, i tre ultras del Genoa accusati di associazione a delinquere, estorsione e violenza privata nei confronti della società. Lo ha deciso il presidente del tribunale del Riesame Massimo Cusatti. La decisione non è immediatamente esecutiva perché i legali possono ricorrere in Cassazione. Per gli altri cinque ha invece disposto l'obbligo di dimora e il divieto di avvicinamento allo stadio di Marassi. Il giudice ha dunque accolto l'impianto della procura secondo la quale il gruppo di tifosi avrebbe estorto al Genoa oltre 350 mila euro dal 2010 al 2017 oltre ad avere aggredito i giocatori e gli allenatori quando non vincevano le partite o non giocavano come voleva loro. La procura aveva chiesto l'arresto per gli otto ma il gip aveva rigettato e così era stato fatto appello davanti al Riesame.
    Secondo l'accusa, sostenuta dl procuratore aggiunto Francesco Pinto e dal sostituto Francesca Rombolà, il gruppo avrebbe imposto la "pace del tifo" facendosi pagare. Gli investigatori della mobile avevano scoperto che il pagamento avveniva versando i soldi a una societa' che a sua volta girava i bonifici a una seconda impresa per prestazioni in realta' mai avvenute. La prima societa' e' la "4 any job", in cui lavorava Sergio Lagomarsino (gia' noto per associazione a delinquere finalizzata alla prostituzione) e la seconda e' la Sicurart, i cui soci erano Marashi e l'avvocato Riccardo Caramello. La Sicurart fatturava prestazioni mai avvenute o gonfiate e spartiva i soldi al gruppo. Gli ultrà nel corso degli anni hanno aggredito più volte i giocatori con blitz negli spogliatoi o all'aeroporto dopo i rientri dalle trasferte. (ANSA).
   

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