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03 novembre, 18:17 Photostory Spettacolo

FOTO - Festival nel segno di Gere e Schumacher

Il divo hollywoodyano Ha ricevuto la lupa capitolina dal sindaco di Roma

© ANSA/EPA
Il regista statunitense Joel Schumacher al Festival del cinema di Roma © Ansa

ROMA - Le parole più citate da Richard Gere al Festival di Roma per presentare il secondo film della sua carriera, Days of Heaven di Terrence Malick, e ricevere domani il Marc'Aurelio all'attore, sono state famiglia e maestri. Più volte l'attore sessantaduenne, nato a Philadelphia nel 1949 e da sempre impegnato per la causa tibetana, ha messo da parte il suo ruolo di star e invece ha fatto capire come il mestiere, il lavoro, vengano molto dopo la vita. Questo un piccolo dizionario delle cose dette da Richard Gere e che hanno incantato il pubblico della Sala Petrassi all'Auditorium Parco della Musica.

JOEL SCHUMACHER: INTERNET E' IL FUTURO - "Internet è il futuro, ci saranno sempre più schermi, sempre più interconnessioni tra le persone di tutto il mondo, è insensato criticare una cosa che sta già succedendo". Lo ha detto il regista Joel Schumacher, oggi nell'incontro con il pubblico al Festival di Roma, dove ha presentato lo spot che ha girato per la Campari. Il regista di 'Un giorno di ordinaria follia', 'Il cliente', 'Linea mortale' e 'Il fantasma dell'operà ha anche accennato al suo nuovo progetto: "Dovrei girare un thriller con Halle Berry, che ha come titolo provvisorio '911', ma lei è impegnata negli Usa nella battaglia legale per la custodia di sua figlia, quindi prima credo che girerò un altro film a Shangai". Schumacher, rispondendo alle domande di Antonio Monda e del pubblico, ha ricordato di aver iniziato la sua carriera come costumista per registi come Paul Mazursky e Woody Allen: "Prima di Woody, avevo girato con registi tirannici, che non gradivano la mia presenza sul set e mi tenevano isolato nel mio settore. Con Allen è il contrario, è come fare una recita scolastica, sono tutti benvenuti sul set. Lui ascolta tutti, non è detto che segua i suggerimenti ma è aperto. Io nei miei film faccio lo stesso, se trovo un suggerimento valido lo seguo e ne riconosco la paternità a chi lo ha dato, perché abbiamo un obiettivo comune, fare un bel film".


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