Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

  1. ANSA.it
  2. Foto
  3. FOTO: Arriva Toto' in 3D
29 ottobre, 17:01 Photostory Spettacolo

FOTO: Arriva Toto' in 3D

© ANSA
Una foto di scena del fim ''Toto' 3D'' © Ansa

di Alessandra Magliaro

ROMA - "Mi sembrava mi venisse addosso, quasi lo toccavo, mi sono commossa". Liliana De Curtis ha appena rivisto suo padre sul grande schermo al Festival del Film di Roma, dove in anteprima tra gli eventi speciali passa oggi Totò 3D-Il più comico spettacolo del mondo, un film di Mario Mattoli, scritto tra gli altri da Mario Monicelli e Ruggero Maccari, realizzato nel '53 e restaurato oggi da Aurelio De Laurentiis. ''Il film - ha detto Aurelio De Laurentiis - sarà all'attenzione degli esercenti, non mi spavento a pagare la stampa per 300 copie, penso che a maggio, quando la stagione cinematografica si sarà calmata, potrà venire il suo momento e questo film potrà essere distribuito come un film nuovo, secondo me lo merita. Se gli esercenti non lo vorranno lo proporrò come evento di Sky 3D. Non voglio sentirmi dire da loro che a Milano non lo andrebbero a vedere, sarebbe un assurdo perché parliamo di un genio unico a livello di Chaplin".

Il restauro, curato da Cinecittà Digital Factory con la supervisione di Pasquale Cuzzupoli, è stato particolarmente complicato. "Era un materiale totalmente infiammabile e molto danneggiato. La tecnica del Podelvision, dalle iniziali dei cognomi di Carlo Ponti e Dino De Laurentiis, fu brevettata per la ripresa tridimensionale facendo uso di più camere da presa contemporaneamente e successivamente per la stampa di due copie di pellicole identiche, una per l'occhio sinistro e una per l'occhio destro". La novità del Podelvision, una sorta di papà del 3D, non ebbe però successo, "anche per via di occhialini non perfetti come quelli di oggi. Non ci furono altri esempi cinematografici - ha proseguito De Laurentiis - ma sono convinto che oggi possa ancora piacere. Ne faccio un discorso commerciale e con un'ottica di redditività, un restauro del genere costa 200 mila euro". Che sia anche oggi il momento di rivedere al cinema Totò lo pensa anche l'attore Alessandro Siani, visto tra l'altro al cinema in Benvenuti al Sud.

"Mi ricordo mio padre operaio dell'Alfa Romeo, si distraeva da turni massacranti con Totò. La sua comicità era una cosa che stordiva la povertà, confondeva la tristezza e ti riconciliava con la vita. Totò era anticrisi, ieri come oggi, una medicina giusta e mai volgare. Come comico mi sento figlio di Totò e Liliana qui accanto a me l'ho abbracciata prima come una sorella. Totò è l'unico passato dal bianco e nero al colore e dal colore al 3D, è lo Steve Jobs della comicità. Se andate al Comune e chiedete lo stato di famiglia, anche a voi figurerà in fondo Totò, come a tutti gli italiani. In Benvenuti al Nord ce ne sarà un ricordo di quanto Totò e Peppino salivano a Milano. La risata è un dono di Dio e Totò non ha mai fatto peccato" ha concluso Siani, qui al Festival di Roma una sorta di testimonial del film. Liliana De Curtis ha raccontato come "quella che all'epoca sembrava una diavoleria, entusiasmava mio padre, che fu il primo a fare un film a colori e anche il primo a farlo in 3D. Quando qualcuno dice che è regionale, rispondo che Totò non parlava in dialetto, semmai aveva una cadenza napoletana, ha unito il Nord e il Sud, e a teatro debuttava apposta a Firenze, perché diceva: se va bene lì, va bene dappertutto".

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

Modifica consenso Cookie