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28 ottobre, 23:24 Photostory Spettacolo

Vibratore anima seconda giornata

Incontro stampa di Hysteria con regista, Gyllenhaal e Everett

© ANSA
Maggie Gyllenhall, Tanya Waxler e Rupert Everett sul red carpet © Ansa

di Francesco Gallo

ROMA - Ad animare il Festival di Roma al suo secondo giorno è stato ancora il vibratore di 'Hysteria'. Dopo la proiezione stampa di ieri del delicato e intelligente film della regista Tanya Wexler (Secretary), in corsa per il Marc'Aurelio d'oro, oggi la conferenza stampa è stata forse anche più divertente passando dai toni più o meno alti delle regista e di Maggie Gyllenhall a quelli più boccacceschi di Rupert Everett. Intanto il film che ieri ha incantato la platea dei giornalisti e che sarà distribuito dalla Bim. Sulla difficile linea che passa tra il ridicolo e volgarità, Hysteria racconta infatti come il vibratore - strumento utilizzato per il piacere sessuale femminile e ancora oggi al primo posto nelle vendite dei gadget erotici - è stato inventato a Londra a fine '800 all'apice della pruderie vittoriana. La storia di questa scoperta, che rappresenta un curioso paradosso, è infatti al centro del film con Maggie Gyllenhaal, Hugh Dancy, Jonathan Price e Ruphert Everett.

Così, in Hysteria, borghesi donne vittoriane si prestano, coperte solo da una sorta di pudico baldacchino rosso, al massaggio terapeutico vaginale da parte di un professionale medico fino ad arrivare al parossismo (orgasmo). Così il giovane dottore Mortimer (Dancy) in cerca lavoro, non fa troppa fatica a trovarlo nello studio del dottor Dalrymple (Price) che cura appunto le donne considerate isteriche (un termine allora allargato anche alle forme di depressione e altro) con il suo professionale massaggio manuale sotto le gonne. L'allievo Mortimer riuscirà però ad affinare il metodo terapeutico grazie al suo lungimirante amico inventore Edmund (Everett) che gli rivela il progetto del suo nuovo spolverino elettrico perfetto per tramutarsi in un vibratore professionale. Nel frattempo Mortimer si legherà alla figlia barricadera e proto-femminsita di Dalrymple, Charlotte, (Gyllenhaal) fiera sostenitrice delle donne più deboli.

"Il rischio di esagerare c'erà - dice la regista -. E così quando abbiamo proposto il film qualcuno era un po' preoccupato. E anche se siamo andati a toccare dei tabù inglesi (Hysteria si chiude con un prezioso vibratore che arriva a corte alla regina Vittoria) quelli che lo hanno visto lo hanno apprezzato molto". Dello stesso parere Gyllenhaal, "nessuno spavento nel fare un film simile perché è allo stesso tempo divertente e interessante. E poi mi piace il mio personaggio che sembra un animale selvatico". La regista che si è preparata a questo lavoro "guardando a tutte le commedie possibili come A qualcuno piace caldo, la mia preferita" replica a chi gli chiede se questo film possa essere involontariamente pubblicitario per questo sex-toy:"certo non volevamo fare un manifesto del vibratore. Lo ripeto, questa è una commedia romantica". Al Festival di Toronto, spiega invece l'attrice, "il pubblico rideva molto anche se c'era un po' di timidezza. In fondo - conclude la Gyllenhaal - siamo tutti più vittoriani di quanto si creda". A questo punto il britannico Everett dà il meglio di se e rivela. Intanto dice "anche la regina Vittoria tanto vittoriana non era nei costumi e prendeva il laudano". E poi il marito il principe Alberto, spiega l'attore "sembra avesse un pene enorme tanto da doverlo legare con un anello alla sua gamba, da qui il piercing omonimo che si chiama appunto Prince Albert)".

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