FOTO: Una Gerini drammatica per 'Il mio domani'
L'attrice, che bello interpretare una protagonista che soffre
di Francesco Gallo
ROMA - Una Claudia Gerini lontana mille miglia dalla Jessica che diceva a Verdone 'famolo strano' (Viaggi di nozze, 1995), ma al contrario sofferente e problematica, per il primo film italiano dei quattro in concorso al Festival del Cinema di Roma: 'Il mio domani' di Marina Spada, accolto tiepidamente oggi alla prima stampa. Quarto film della regista milanese che si misura con atmosfere che guardano, forse con troppa disinvoltura, a tematiche di Antonioni e Olmi, racconta la storia difficile di Monica (Gerini) una formatrice aziendale che vive a Milano e che scopre sempre di più di avere qualcosa che non va. Tutto esploderà quando il padre che vive in campagna (Raffaele Pisu), muore e lei scopre subito dopo che il suo lavoro non è esattamente quello che pensa. Più che formatrice di quadri aziendali, li abitua ad accettare il nuovo come un fatto liberatorio. Solo che quel 'nuovo' sarà il loro prossimo licenziamento. Non va meglio per Monica nel campo sentimentale: ha come amante il capoufficio sposato e qualche distratta storia occasionale. "Dopo lo stop imposto dalla nascita del secondo figlio - ha detto oggi l'attrice - desideravo tantissimo fare questa donna coi suoi dolori e le sue speranze, una donna coraggiosa che fa scelte forti e finalmente un ruolo drammatico da protagonista in un film d'autore".
"Il mio personaggio - ha continuato la Gerini - è una donna che più che soffrire è repressa". Da parte della colta regista milanese, che voleva inizialmente chiamare questo film Metafisica per le scimmie, la scelta della Gerini in un ruolo così drammatico "non è stata affatto una scommessa, in quanto è un'attrice e può interpretare quello che vuole". Somiglianze con il film di Antonioni? "Lo dicono gli altri dei miei film, non io. Anche se, ovviamente, per me è un grande complimento perché è un mio regista di riferimento e, non a caso, ho utilizzato una sua location ne Il mio domani (Palazzo Fidia, dove Antonioni ha girato con Lucia Bosé Cronaca di un amore, ndr)". "Mi sono trovata più che bene con la Spada - ha spiegato ancora l'attrice, che se la cava abbastanza in un ruolo non certo facile -. Marina mi chiedeva tutto, anche se condividevo il tipo di inquadratura. E poi nel film mi sono ritrovata a girare scene molto belle, come quando, dopo aver fatto l'amore, ho dovuto esprimere una specie di mutismo raggelato. Un lungo silenzio che non mi era mai capitato di fare".