FOTO: Due ragazzi, la follia e la Puglia ferita
Il Paese delle spose infelici di Mezzapesa in corsa per l'Italia
di Francesco Gallo
ROMA - "Mi hanno colpito l'atmosfera e i tre personaggi principali del romanzo di Desiati, 'Il paese delle spose infelici' da cui è tratto il mio film omonimo. Tre personaggi che vivono un momento di passaggio, di scelta, vivono quell'adolescenza che è il più crudo dei nostri tormenti". Così Pippo Mezzapesa parla oggi del suo film in concorso al Festival di Roma che uscirà in sala l'11 novembre in 30 copie distribuite da Fandango. Il film, come il romanzo pubblicato da Mondadori, è un racconto di crescita di due ragazzi. Di scena così una coppia di quindicenni: l'agiato e borghese Veleno (Nicholas Orzella) e il più proletario Zazà (Luca Schipani). Due giovani che più diversi non potrebbero essere che si incontrano su un campo di calcio di periferia - il primo gioca in porta e il secondo è un attaccante di talento - in una solare Puglia degli anni Novanta, tra natura meravigliosa e inquinamento.
Ad unirli la fascinazione che hanno entrambi per Annalisa (Aylin Prandi), una sorta di donna randagia e folle che indica loro una libertà possibile da vivere e che sarà anche motivo involontario della loro crescita. Intorno a questa donna infelice, perché abbandonata il giorno stesso delle nozze (da qui il titolo del romanzo di Desiati), e a questi due ragazzi che a un certo punto la adotteranno, un mondo grottesco di personaggi in questo paese del Sud scavato da dirupi e gravine e che ha, come skyline, ciminiere sbuffanti. "Il territorio - ha spiegato più volte il regista - è in realtà il quarto protagonista di questo film. Un territorio ferito e avvelenato, come capita spesso, dal polo industriale. Un modo per mettere a confronto la natura incontaminata e quella violata della Puglia. Comunque, nonostante questo contesto asfittico - ha proseguito Mezzapesa, al suo primo lungometraggio -, questi due giovani sembrano avere comunque una via di fuga.
Una speranza per loro che viene, ad esempio, dalla bellezza". Il film, prodotto da Fandango in collaborazione di Raicinema con il sostegno di Apulia Film Commission, ha spiegato invece lo scrittore Mario Desiati, nasce da un romanzo "in cui è centrale il tema dell'amore impossibile". E aggiunge: "Nonostante il film mi abbia fatto vivere 82 minuti di autentico deja vu, per farvi capire quanto mi sia identificato nei personaggi, credo che, alla fine, appartenga solo al regista". Dice, infine, la protagonista Aylin Prandi, di nazionalità mista (francese, italiana e argentina): "il mio personaggio è una donna tra onirismo e realtà, tra voglia di vivere e di morire, comunque un personaggio difficile che non vive né nel passato, né nel futuro, ma in un presente in cui la sola speranza gli viene dai suoi due amici, Veleno e Zazà".