FOTO DI PAULO PINTO
E' un salotto dove, oltre a un grande divano e qualche libro, campeggiano immagini di 'Che' Guevara, Marx e Lenin, accanto ad un vecchio poster con la scritta 'Forza Palestina' e un manifesto de 'Il quarto stato', simbolo della sinistra degli anni '70, quello della casa dove vive da tre mesi in Brasile - da uomo libero - Cesare Battisti, ex terrorista rosso. L'appartamento dove Battisti ha rilasciato un'intervista all'ANSA è di un amico di antica data dell'ex militante dei Pac, Magno de Carvalho, vecchio dirigente del sindacato dell'università di San Paolo ed ex prigioniero politico negli anni '70 e si trova a Cananeia, piccola localita' balneare a circa 400 km da San Paolo. Una sfilza di case basse in pietra con le facciate multicolori. Battisti appare dimagrito rispetto alle ultime fotografie e con la stessa camicia bordeaux che indossava nel marzo del 2007, quando venne portato in carcere a Brasilia, subito dopo essere stato catturato a Rio de Janeiro. Prima di sedersi per l'intervista in una cucina piena di pentoloni e piatti, Battisti ci tiene a precisare che la barca di pescatori con la scritta 'Comandante Che' che si trova all'ingresso dell'abitazione non é la sua. "Altrimenti qualche giornale scriverà che ho la barca", precisa ironico l'ex militante rosso che ormai parla quasi più portoghese che italiano. All'improvviso appare Joyce Lima, la fidanzata carioca, nata cioé nella Rio de Janeiro dove l'ex terrorista non nasconde di voler vivere. Vestita di bianco, la giovane Joyce si trattiene solo un istante - il tempo di salutare - e sparisce velocemente. Impossibile scattare una fotografia ai due insieme. Il no di Battisti è perentorio.