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06 maggio, 15:21 Photostory Primopiano

Andreotti, le immagini di una vita

© ANSA/ANSA
Giulio Andreotti e' stato sette volte presidente del Consiglio, otto volte ministro della Difesa, cinque ministro degli Esteri. © Ansa

La vita di Giulio Andreotti e' una lunga sequenza di date che scandiscono prima il suo ''cursus honorum'', poi la sua odissea giudiziaria. Queste le principali tappe:

1919- Nasce a Roma il 14 gennaio 1941- Si laurea in Giurisprudenza, specializzandosi in Diritto canonico 1942- Presidente nazionale degli universitari dell'Azione cattolica

1944- Consigliere nazionale della Dc

1945- Si sposa con Livia Danese

1946- Deputato Costituente con oltre 25 mila voti

1947-'54- Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con Alcide De Gasperi

1954- Ministro dell'Interno nel primo governo Fanfani

1955-'58- Ministro delle Finanze 1959-'65- Ministro della Difesa

1966-'68- Ministro dell'Industria

1969-'72- Presidente dei deputati della Democrazia cristiana

1972-'73- Presidente del Consiglio nei due governi di centro-destra

1972- Record di preferenze personali alle elezioni politiche: 367 mila

1974-'76- Ministro della Difesa e del Bilancio nei governi Rumor e Moro

1976-'79- Presidente del Consiglio nei tre governi di solidarieta' nazionale 1979-'83- Presidente della commissione Esteri della Camera

1983-'89- Ministro degli Esteri nei governi Craxi, Fanfani, Goria e De Mita.

1989- Record di preferenze alle elezioni Europee: 500 mila nella circoscrizione Nord- est

1989-'92- Presidente del Consiglio per la sesta e settima volta

1991- E' nominato senatore a vita dal Presidente della Repubblica Francesco Cossiga

1993- 27 marzo. Al Senato arriva la richiesta di autorizzazione a procedere per concorso in mafia: e' avanzata dalla Procura di Palermo

1995- 20 luglio. La Procura di Perugia chiede l'autorizzazione a procedere per Andreotti con l'accusa di omicidio nei confronti del giornalista Carmine Pecorelli.

1999- 26 settembre. Comincia nell'aula bunker dell'Ucciardone, a Palermo, il ''processo del secolo''. L'accusa si e' trasformata in associazione mafiosa

1999- 30 aprile. Al processo Pecorelli i Pm chiedono l'ergastolo per tutti gli imputati.

1999- 24 settembre. Dopo oltre 100 ore di camera di consiglio arriva il verdetto per li' omicidio Pecorelli: tutti assolti per non aver commesso il fatto.

1999- 23 ottobre. Al processo di Palermo Andreotti e' assolto con la formula ''dubitativa''.

2001- 19 aprile. Inizia il processo di appello a Palermo. 2002- 17 novembre. La Corte di Assise di appello di Perugia condanna a 24 anni di reclusione Giulio Andreotti e Tano Badalamenti per l'omicidio Pecorelli.

2003- 2 maggio. La Corte di appello di Palermo conferma, con alcune modifiche, la sentenza di assoluzione per Giulio Andreotti dall'accusa di associazione mafiosa.

2003- 30 ottobre. La Cassazione annulla senza rinvio la sentenza sull'omicidio Pecorelli: di fatto e' l'assoluzione piena da qualsiasi responsabilita' per Andreotti e Badalamenti che sono estranei alla uccisione del giornalista avvenuto il 20 marzo 1979.

2004- 28 dicembre. La Cassazione conferma la sentenza di assoluzione nel processo per mafia : la sentenza di Palermo diviene cosi' definitiva. Prescrizione per il delitto di associazione a delinquere fino alla primavera del 1980 e l'assoluzione per il reato di associazione mafiosa dal 1980 in poi. I magistrati annotano che e' dubbio il ruolo di Andreotti per i rapporti con Cosa Nostra prima del 1980, visti anche gli incontri con il boss Stefano Bontade, i legami con Vito Ciancimino e con i cugini Nino e Ignazio Salvo: ma la questione non puo' essere approfondita dato che i fatti sono coperti da prescrizione.

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