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Dopo Mourinho quanti ko, riecco Inter-Juve

Sivori, Ronaldo e calciopoli: tanti veleni di una sfida infinita

 Inter e Juve, cani e gatti. Torna il derby d'Italia, secondo una felice intuizione di Gianni Brera, e trova le care nemiche in posizione inversa rispetto alle ultime stagioni, ma questo non basta a rasserenare Roberto Mancini. L'Inter, rimugina il Mancio, non batte in casa la Juve dai tempi del triplete di Mourinho e il doppio dei punti in classifica non tiene conto delle due frenate dopo il pokerissimo, mentre Allegri e' quasi qualificato in Champions con qualche segno di ripresa in campionato. Per il tecnico nerazzurro un eventuale stop (in linea con le sfide a San Siro nella gestione Agnelli) saprebbe di ridimensionamento e cancellerebbe il retrogusto dolce dell'eliminazione in Champions dei rivali di sempre quando aveva appena preso le redini del Galatasaray con gol decisivo dell'altro nerazzurro doc Sneijder. Viceversa mandare a casa a mani vuote i campioni d'Italia significherebbe estrometterli dalla rincorsa scudetto. E questo solletica molto gli appetiti dei tifosi che vivono con intensità questa sfida dei veleni che ha conosciuto momenti di bel gioco e di alta tensione. Una volta l'Avvocato e Peppino Prisco si prendevano in giro in punta di fioretto, ma specie dopo il rigore non dato a Ronaldo e calciopoli si è usata molto di più la clava. Ora la situazione è più sfumata, ma tutti sono consci che il fuoco cova sotto le ceneri. L'auspicio e' che sia un duello vibrante e spettacolare senza troppe polemiche.

La rivalità nasce negli anni '30 quando l'Ambrosiana tenta invano di opporsi al quinquennio juventino. Sono gli anni in cui si ripetono gli schiaffoni degli inizi (6-1 per l'Inter nel 1911 e 1914, 7-2 per la Juve per 1913) con cadenze paritetiche (6-2 per la Juve nel 1932, 5-0 per l'Inter nel 1938) che proseguono negli anni '50 (6-0 per l'Inter nel 1954, 5-1 per la Juve nel 1957). Il Rubicone tra rivalità e astio si oltrepassa nel 1961: vittoria a tavolino all'Inter per un match sospeso per invasione di campo ma la Figc è presieduta da Umberto Agnelli e la Caf ordina la ripetizione. Moratti senior manda la primavera con l'imberbe Mazzola, la Juve vince 9-1 con sei gol di Sivori. La ferita non si risana più, ci sono le sfide tra la grande Inter di Helenio Herrera e la Juve operaia di Heriberto Herrera che vince lo scudetto 1967 su papera di Sarti a Mantova. Il vulcano riposa 30 anni salvo una scossa nel 1983: il pullman dell'Inter viene preso a mattonate, Marini viene ferito, il 3-3 in campo viene trasformato in 0-2.

L'esplosione vera (dopo un gol annullato da Collina a Ganz nel 1997) è il 26 aprile 1998: Inter e Juve si giocano lo scudetto, a Torino gol di Del Piero, poi Iuliano stende Ronaldo e Ceccarini fa proseguire salvo decretare un rigore nell'azione successiva alla Juve che Del Piero sbaglia. L'incendio divampa e nel 2002 furibondi sono gli juventini per un pari di Vieri al 95' dopo un fallo di Toldo su Buffon. Nel 2005 l'Inter vince a Torino ma De Santis non vede uno scambio di colpi proibiti tra Cordoba e Ibra che viene sanzionato con la prova tv. Lo Juve di Capello vince comunque lo scudetto che viene assegnato all'Inter. Ad agosto l'Inter vince ai supplementari la Supercoppa dopo un gol regolare annullato da De Santis a Trezeguet, uno dei pochi errori a danno della Juve del discusso arbitro di Tivoli. L'Inter di Mancini domina un torneo privo della Juve che quando ritorna in A batte i nerazzurri 2-1 a San Siro, ma il vantaggio di Camoranesi e' in fuorigioco. Arriva Mourinho e dedica il primo sfogo anti-arbitri a Saccani dopo un Juve-Inter 2-1 il 5 dicembre 2009 con gol di Felipe Melo in fuorigioco, insulti razzisti a Balotelli e un turno a porte chiuse. Poi dopo il triplete arriva Conte e la Juve rastrella scudetti, ma deve incassare nel 2012 un 3-1 in casa dall'Inter nonostante gli errori di Tagliavento che convalida un gol di Vidal con fuorigioco di Asamoah e non espelle Lichtsteiner. Volano calcioni ma l'Inter di Stramaccioni passa. Poi c'e' il pari a Milano e il 3-1 per la Juve a Torino. In mezzo rigurgiti di veleni con Agnelli che ogni tanto stuzzica i nerazzurri sullo scudetto di Guido Rossi. Quando torna Mancini l'Inter prosegue la sua serie nera: buon pari a Torino (rovinato dalla lite di Osvaldo con Icardi e gli insulti al tecnico) e harakiri cinque mesi fa a San Siro con papera di Handanovic. Ora nuovo capitolo di una storia infinita, ma per chi perde saranno comunque dolori.

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