Epicentro Gazidis nel terremoto Milan. Non bastano le porte chiuse per rispettare le normative governative sullo sport, una pausa di 15 giorni - con due gare rinviate a poche ore dal fischio d'inizio - e l'annuncio urbi et orbi del licenziamento di Boban a rendere kafkiano l'avvicinamento alla sfida contro il Genoa. L'amministratore delegato rossonero si fa carico dell'intera area sportiva ed interviene come unico referente del club con un discorso ai giocatori, confermando però "fiducia", "stima" e "sostegno" al Pioli. "Sta facendo un ottimo lavoro - scrive l'ad nel comunicato in cui liquida Boban, ringraziandolo per il lavoro -, migliorando costantemente il rendimento della squadra, e godranno del nostro massimo sostegno, in un contesto così difficile per l'intero paese. Dobbiamo concentrarci sulle prossime sfide". Maldini appare sempre più defilato: per il secondo giorno consecutivo l'ex capitano non segue l'allenamento - programmato a San Siro per prendere confidenza con il silenzio dello stadio vuoto - e domani potrebbe non essere allo stadio per la prima volta da quando ha assunto un ruolo ufficiale nel Milan. Un brutto segnale se lo scopo è quello di ricomporre una frattura netta. Per deduzione, aumentano le possibilità di un altro doloroso divorzio, con tempi e modalità ancora da discutere. Gazidis va dritto ai punti chiave, agli argomenti più delicati. Conferma l'addio di Boban "fuori dal progetto" per le "inaccettabili" dichiarazioni alla 'Gazzetta dello Sport'. Afferma di voler incontrare al più presto Maldini e Massara per definire il loro futuro: non ci sono preclusioni sulle persone ma, se vorranno restare, dovranno allinearsi alla sempre più definita filosofia aziendale, con la massima priorità data al risanamento economico, alla linea verde. Il tentativo di legittimare Pioli è lodevole in vista della volata per un posto in Europa ma le voci sull'arrivo a Milano di Rangnick - corteggiato anche dal Manchester United - sono tambureggianti: la smentita sui contatti avvenuti risulta quindi una facciata dietro la quale ripararsi. Pioli non vuole che la squadra possa "avere alibi" in questa situazione di tensione."Ho sempre avvertito da parte del club il sostegno e il supporto. A Milanello stiamo lavorando bene con concentrazione e determinazione, abbiamo tutti i migliori strumenti a disposizione per preparare la partita". Pioli dedica un pensiero ai tifosi, costretti a casa a guardare il calcio in tv e in apprensione per il Coronavirus: "Siamo di fronte a un'emergenza. Non avremo i tifosi sugli spalti ma saranno tutti davanti alla televisione e dobbiamo cercare di regalare loro qualche momento di svago e di felicità in questo momento difficile".