Il Milan ha conquistato un posto nella finale di Coppa Italia, dove Sinisa Mihajlovic spera di incontrare più la Juventus dell'Inter. "Ma solo perché se la Juve vince il campionato possiamo giocarci due trofei, Coppa Italia e anche la Supercoppa italiana - ha spiegato l'allenatore rossonero dopo la semifinale vinta contro l'Alessandria -. Era fondamentale avere l'atteggiamento giusto. E centrare questo obiettivo. La finale manca da 13 ani e possiamo dire che il nostro primo traguardo è raggiunto. Alla finale penseremo a maggio. Adesso dobbiamo pensare al Sassuolo, cercando di recuperare posizioni partita dopo partita. Siamo in lotta, continuiamo a giocare con questo spirito, poi di vedrà". Mihajlovic ha giudicato positiva la prova di Balotelli, che come al solito non ha esultato dopo il 5-0. "Non ricordo Mario esultare dopo un gol, che fosse il primo o il quinto. L'ho detto anche io che deve cambiare atteggiamento, ma si è sacrificato e ha corso, è ancora fuori condizione - ha notato -. Non avendo Niang, saranno fondamentali Balotelli, Menez e Luiz Adriano. Nessuno dei tre sta bene ma solo giocando recupereranno".
I GOL
A quasi 5 anni dalla Supercoppa italiana del 2011, il Milan torna a giocare per un titolo, la coppa Italia. All'Alessandria non basta la spinta dei suoi circa 10 mila tifosi a San Siro, il sogno dell'impresa nella semifinale di ritorno svanisce per la manita rossonera: due colpi li piazza Menez, a segno dopo 332 giorni di digiuno, uno Romagnoli, che sigla il suo primo centro in rossonero e poi spinge all'autogol Sabato, e all'ultimo lascia il segno anche Balotelli, che chiude il 5-0 dopo 90' in cui è apparso spaesato e poco incisivo.
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Non è esattamente la risposta che si attendeva da lui Mihajlovic, a caccia del suo primo trofeo da allenatore il 21 maggio a Roma, quasi sicuramente la Juventus, che deve solo completare la pratica con l'Inter. Vincere la coppa Italia vale un posto in Europa League, e se i bianconeri dovessero conquistare anche lo scudetto, il Milan si giocherebbe anche la Supercoppa, incassando complessivamente oltre 5 milioni di euro. Fa i conti anche l'Alessandria, e si consola con circa 2.2 milioni di euro (oltre il doppio del proprio fatturato), frutto dell'exploit con cui ha superato sei turni di Coppa, eliminando due squadre di Serie A (Genoa e Palermo) e una di B (Spezia).
In lotta per i playoff di Lega Pro, i grigi di Gregucci si sono smarriti dopo la sconfitta dell'andata e ora dovranno in fretta archiviare la ben più sonora lezione di San Siro. Nella memoria di chi ha viaggiato fino a San Siro o ha chiuso negozi e locali ad Alessandria "per appuntamento con la storia", resterà soprattutto il primo quarto d'ora, in cui i piemontesi dimostrano tecnica e parecchie idee, mettendo in difficoltà un Milan per metà di titolari. Davanti a Galliani e Barbara Berlusconi, Abbiati (unico superstite del Milan che vinse la Coppa Italia nel 2003) deve impegnarsi subito su Fischnaller, e nella stessa azione Gregucci reclama invano un rigore.
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Il Milan scaccia la paura dopo 20', con Menez che al primo tiro della prima partita stagionale da titolare trova l'angolo giusto. Si sblocca la partita e con la sua doppietta il francese diventa sicuramente il candidato favorito per fare coppia con Bacca al posto di Niang, la cui stagione rischia di essere finita dopo l'infortunio alla caviglia (da valutare meglio nei prossimi giorni) rimediato nell'incidente in auto di sabato scorso. Balotelli, invece, nonostante il gol resta il più grande enigma per Mihajlovic