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Milan-Inter 1-1 derby degli errori. Mazzola: "Nerazzurri non sanno giocare"

E' 1-1 a S.Siro, con gol di menez e Obi. Traverse di El Shaarawy e Icardi

'Se i giocatori non sanno giocare l'allenatore non può far niente''. E' la dura accusa ai microfoni di Radio Anch'io lo sport di Sandro Mazzola dopo il deludente derby di Milano. ''Nella zona di centrocampo non ci siamo nel modo più assoluto e la società dovrà fare qualcosa sul mercato''. L'ex stella nerazzurra punta poi il dito contro l'attaccante interista Mauro Icardi: ''non c'era con la testa''.

LE FOTO DELLA PARTITA

Mancini: 'Squadra s'è mossa bene - "I derby sono sempre partite difficili, quindi sono molto contento di come si è mossa la squadra in campo dopo appena cinque giorni, pur avendo cambiato modulo. Sono stati tutti molto bravi". Il neo tecnico dell'Inter Roberto Mancini, ai microfoni di Ski Sport, si dice soddisfatto dell'1-1 nel derby VIDEO. "Il nostro obiettivo? E' vincere più partite possibili - aggiunge Mancini - La prima cosa da migliorare? Quando abbiamo le occasioni bisogna fare gol. Gli errori potevo immaginare che ci sarebbero stati, è nell'ordine delle cose. Spesso abbiamo perso palla sul nostro palleggio e questo non deve accadere. Poi dobbiamo recuperare alcuni giocatori infortunati. Quanto alla classifica la guarderemo a gennaio".

Inzaghi, sono rammaricato ma dobbiamo crescere - "Dispiace perchè, quando sei in vantaggio, speri sempre di vincere VIDEO. Però, non posso rimproverare nulla alla squadra: ha fatto quello che poteva. Anche l'Inter ha fatto una buona partita". Così Pippo Inzaghi ha commentato il pareggio fra Milan e Inter, parlando ai microfoni di Sky. "L'occasione di El Shaarawy? Ci teneva a segnare, ma può capitare di sbagliare VIDEO , anch'io sono incappato in simili errori - ha aggiunto l'allenatore dei rossoneri -. Lo spirito e la voglia della squadra ci sono, ma dobbiamo crescere ancora. Era un derby fra due squadre in ricostruzione, che procedono fra alti e bassi, ma ci provano. Il Milan ha dato tutto, c'è un po' di rammarico, vedremo di prenderci i tre punti domenica, visto che giochiamo di nuovo a San Siro. Prima di arrivare a certi livelli, bisogna recuperare tutti. Con la rosa che abbiamo si può essere competitivi. Dobbiamo andare avanti, ritrovare la vittoria". "Torres? Si è dato da fare, era una partita complicata, ho il dovere di credere in lui - ha concluso -. Stasera abbiamo giocato con quattro attaccanti e la difesa li ha supportati bene. Penso che Torres tornerà presto al gol, me lo auguro, perchè abbiamo bisogno dei suoi gol".

Menez-Obi, finisce pari il derby degli errori
Solo un pari, 1-1, con i gol di Menez e Obi: finisce così la battaglia del derby, in verità non una grande partita. Tanti errori, molta approssimazione con il Milan che avrebbe potuto vincere in pieno recupero se Poli fosse stato più preciso. Anche l'Inter può recriminare. Icardi per due volte manca clamorosamente l'appuntamento con il gol. La delusione si legge sui volti imbronciati di Adriano Galliani e di Erick Thohir che forse contava sulla vittoria in virtù del ritorno di Roberto Mancini e di quella scintilla che a volte si accende quando cambia l'allenatore. Cosi' non e' stato ma il Mancio riesce a limitare i danni e a portare un punto a casa. Si muove la classifica per entrambe le squadre, il Milan va a 18 punti, l'Inter a 17. In ogni caso, Milano torna a essere la capitale del calcio, almeno per una sera e San Siro è gremito come un tempo: ottantamila persone sugli spalti per non perdersi una delle sfide più affascinanti della storia calcistica italiana. Da un lato Inzaghi, dall'altro Mancini. A distanza di sei anni dai suoi successi nell'era Moratti, si riprende la panchina nerazzurra: i capelli brizzolati, il ciuffo più composto, ancora una volta la sciarpa e quel pizzico di glamour che lo caratterizza oggi come ieri. Non ho la bacchetta magica, aveva detto al suo arrivo. E, infatti, l'Inter non inizia bene, i suoi giocatori chiave non si notano, la difesa - tornata a quattro - è disorientata. Il protagonista è il tifo, con il duello a colpi di striscioni tra le due Curve. In tribuna c'è Thohir che si aspetta grandi cose dal nuovo allenatore dopo l'agonia di Mazzarri.

Ma nel primo tempo si vede più Milan che Inter. La prima grande occasione arriva all'8' e però capita sul piede di Icardi grazie a un marchiano errore di Muntari. L'argentino non ne approfitta nonostante si trovi a tu per tu con Diego Lopez. Subito dopo ancora pericolo nerazzurro, mentre il pubblico se la prende con Torres beccato per qualche passaggio sbagliato di troppo. Guarin - a corrente alternata - prova il sinistro. Subito dopo si fa male Dodò in un contrasto, il giocatore - dopo un contrasto con Muntari - sanguina dal labbro ed e' costretto a ricorrere alle cure dei medici almeno in un paio di occasioni. Il Milan corre, pressa, ci crede e vuole vincere, ci mette cuore e carattere. E al 23' gli sforzi dei rossoneri sono premiati grazie al bel gol di Menez servito alla perfezione da El Shaarawy bravo a lasciar partire un preciso cross basso sul quale il francese si fa trovare pronto. L'Inter si scrolla una certa inedia e prova a reagire nel secondo tempo: al 9' ancora Icardi sbaglia una grande occasione.

I nerazzurri trovano il gol al 16' con un tiro di Obi non forte, ma preciso che batte Lopez passando fra una selva di gambe VIDEO. La partita si infiamma, qualche scorrettezza di troppo con Essien che rifila una gomitata a Obi, l'arbitro non se ne accorge. Anche Rami lotta con Dodò, strattonandolo a palla lontana. Al 30' El Shaarawy colpisce la traversa, poi stessa sorte tocca a Icardi. Ancora il Faraone cincischia con il pallone in area, un altro nulla di fatto. La partita sta per terminare: ultimo batticuore con Poli che calcia di poco a lato al 94'. La palla si spegne sul fondo. Alla fine il derby fotografa perfettamente la mediocrità di entrambe le squadre che stentano in un campionato di per sé non irresistibile: il Milan punta su Torres, una delusione totale. Il centrocampo è senza qualità, solo Bonaventura fa la differenza ed El Shaarawy dà segni di risveglio. Menez segna, per il resto buio o quasi. VIDEO  Sull'altro fronte, le cose non vanno meglio: Icardi un disastro, Palacio un rebus, Kovacic a disagio, poca qualità in campo. Per Mancini cinque giorni sono davvero pochi per un cambio di gioco e di mentalità: servirà tempo e pazienza per portare fuori l'Inter dalla secche di metà classifica

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