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Cdm: Nistri a guida Carabinieri, Mario Nava a guida della Consob

Salvatore Farina è il nuovo Capo di Stato maggiore dell'Esercito. I profili

Il governo chiude il cerchio, nello scorcio di legislatura, su nomine chiave e archivia un'era sia al vertice di vertice di Consob, dove arriva l'euro-tecnico Mario Nava al posto del 'politico' Giuseppe Vegas, sia al vertice dei Carabinieri dove il generale Nistri prende il posto di Tullio Del Sette. Avvicendamento anche alla guida dell'Esercito dove arriva Salvatore Farina e Angelo Buscemi alla presidenza della Corte dei Conti.

Farina, il generale che guidò la Nato in Kosovo
Chi è il nuovo capo di stato maggiore

Sessant'anni da poco compiuti, nato e cresciuto nel Salento, paracadutista per diletto, tre lauree e una sfilza di master, una vastissima esperienza sul campo, il generale Salvatore Farina arriva al vertice dell'Esercito (sarà capo di Stato Maggiore a partire dal prossimo febbraio, nominato dal Consiglio dei ministri nella riunione del 22 dicembre) dopo una vita in prima linea. Ha comandato nella sua lunga carriera diverse unità operative: le compagnia di guerra elettronica, gli alpini di Bassano del Grappa, il battaglione trasmissioni "Leonessa" . Ma le stellette se le è guadagnate sul campo: prima in Bosnia, dove è stato impegnato nelle fasi più intense dell'operazione Joint Endeavour-IFOR a guida NATO, poi in Kosovo, dove, dal settembre 2013 al settembre 2014, è stato comandante dell'operazione NATO Joint Enterprise.

Proprio la sua attività in Kosovo lo ha portato a ricevere l'onorificenza di Cavaliere dell'Ordine militare d'Italia. Farina ha operato spesso nell'ambito della Nato: nel 1989-90 ha prestato servizio presso il Comando Nato delle forze terrestri alleate del Sud Europa di Verona, e nel dicembre 1992 è stato assegnato al Comando della 3ª Divisione a Bulford, in Gran Bretagna. Dall'ottobre 1996 al settembre 1999 è stato a Capo del Comando operativo di vertice interforze presso lo Stato Maggiore della Difesa: era Farina, in quel periodo, a pianificando e dirigere dall'Italia tutte le operazioni militari delle Forze Armate in Bosnia, Albania, Macedonia, Kosovo, Timor Est. Nel curriculum del generale c'è anche l'incarico di addetto militare, dal 2004 al 2007, nella sede dell'ambasciata italiana a Londra. Più recentemente , da settembre 2014 al maggio 2015, è stato Capo Dipartimento Trasformazione Terrestre dell'Esercito mentre dal maggio 2015 a febbraio 2016 è stato presidente del comitato per l'attuazione del Libro Bianco per la Difesa. Il suo ultimo incarico lo ha visto Comandante del Joint Force Command di Brunssum, in Olanda.

Nistri, nemico di trafficanti d'arte e falsari
Chi è il nuovo comandante generale dell'Arma

Ha iniziato la carriera militare da giovanissimo, entrando quattordicenne alla prestigiosa Scuola militare Nunziatella di Napoli come allievo del corso 1970-74. Da lì è partita una carriera che ha portato Giovanni Nistri alle stellette di generale e ora ai vertici dell'Arma dei Carabinieri come deciso nella riunione del 22 dicembre del Consiglio dei ministri. Romano, 61 anni, Nistri ha quattro lauree, è abilitato a svolgere la professione di avvocato, e ha avuto nella sua lunga carriera numerosi incarichi: è stato comandante provinciale a Cosenza e a Firenze, ha diretto la Scuola Ufficiali di Roma. Ma l'attività nella quale Nistri si è distinto è stata quella della tutela delle opere d'arte e della lotta ai trafficanti di tesori artistici. Per tre anni, dal 2007 al 2010, è stato a capo della struttura dei carabinieri destinata proprio alla tutela del patrimonio culturale. Tra i suoi successi il recupero di 337 opere etrusche trafugate da un trafficante giapponese in Svizzera.

Quando ci fu da scegliere una persona competente e determinata per la risolvere la disastrosa situazione degli scavi di Pompei fu a Nistri che pensò il governo. Il generale dell'Arma fu messo a capo della Direzione generale del progetto per la valorizzazione del patrimonio degli scavi. Nistri si rimboccò le maniche e cercò di bonificare il sito archeologico dalla presenza dei clan camorristici. Nel suo curriculum figura anche il tesserino da giornalista pubblicista (ha diretto la rivista "Il Carabiniere"), l'onorificenza a commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica, la docenza universitaria in Sicurezza del patrimonio culturale presso la Libera Università Maria Santissima Assunta di Roma. Nistri è anche Accademico Onorario dell'Accademia Raffaello di Urbino e della Rubiconia Accademia dei Filopatridi di Savignano sul Rubicone. Fino ad oggi è stato al comando interregionale "Ogaden", con la responsabilità delle Legioni Carabinieri Campania, Puglia, Basilicata, Abruzzo e Molise. Nel 2017 è stato responsabile dei Sistemi Informativi Automatizzati dell'Arma dei Carabinieri.

Nava, il tecnico che viene da Bruxelles 
Chi è alla guida Consob

L'eredità di Giuseppe Vegas alla guida della Consob cade sulle spalle di Mario Nava, che approda alla guida della Commissione di Borsa dopo una lunga carriera da dirigente alla Commissione Europea. A Bruxelles Nava è stato impegnato soprattutto sul fronte della regolamentazione e della supervisione delle istituzioni finanziarie. L'ultimo incarico, assunto nel 2016, è quello di direttore per la Sorveglianza del sistema finanziario e della gestione delle crisi, un ruolo chiave della vigilanza sullo stato del sistema finanziario dell'Ue e dell'Eurozona, sui sistemi finanziari nazionali e anche sulla risoluzione delle crisi bancarie. Nava è stato indicato dal Consiglio dei ministri il 22 dicembre scorso. Il nuovo numero uno del controllore dei mercati è dunque un tecnico a tutto tondo, che è stato preferito ad altri candidati che avevano un profilo politico marcato (si era fatto il nome dell'economista renziano Marco Fortis). Nava è stato consigliere di Romano Prodi nel periodo in cui l'ex presidente del consiglio ha guidato la Commissione europea (2001-2004), e prima ancora ha fatto parte dello staff di Mario Monti negli anni in cui quest'ultimo era commissario Ue per il mercato interno. Nato a Milano nel 1966, Mario Nava si è laureato in Economia alla Università Bocconi. Poi ha preso un Master preso all'Università Cattolica di Lovanio in Belgio ed un PhD in Finanza della London School of Economics. Accanto al suo lavoro presso la Commissione Ue è impegnato in attività di ricerca e di docenza: ha insegnato alla Bocconi, a Belgrado, a Buenos Aires, a Londra, a Mosca e San Pietroburgo.

Buscema, il magistrato che bacchettò il governo
Chi è alla Presidenza della Corte dei Conti

Angelo Buscema, romano (ma di origine siciliane), 65 anni, sposato, due figli, ha passato tutta la sua vita professionale a controllare i conti pubblici. Buscema è un magistrato contabile di lunghissima esperienza: è entrato alla Corte 36 anni fa, primo nella graduatoria del concorso del 1981, e da allora non l'ha mai lasciata. E' stato nominato dal Consiglio dei ministri nella riunion del 22 dicembre. Nel palazzo novecentesco del quartiere Prati dove ha sede la Corte, Buscema ha ricoperto numerosi incarichi, fino ad arrivare a dirigere le sezioni riunite di Controllo, come a dire il cuore della giustizia contabile. Sotto la sua lente di ingrandimento sono passati i bilanci e i rendiconti dello Stato, delle Regioni e dei grandi colossi pubblici. Si è occupato in particolare di alcuni grandi enti pubblici, controllando la correttezza dei bilanci dell' Enav, dell'Agenzia Spaziale Italiana e della Croce Rossa. Nella Relazione sul rendiconto generale dello Stato di qualche mese fa aveva bacchettato la spending review del governo, spiegando che i tagli annunciati non avevano prodotto «risultati di contenimento del livello complessivo della spesa». Critiche altrettanto decise, sempre nella Relazione da lui firmata, erano rivolte alla «disordinata» riforma della Pubblica Amministrazione. Negli ultimi anni a Buscema è stato affidato il ruolo di regia nella pubblicazioni dei rapporti con cui i magistrati contabili passano ai raggi x la spesa pubblica in tutte le sue declinazioni: sua la relazione del 2016 sul costo del lavoro pubblico, suo il coordinamento sullo screening del sistema universitario.

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