Scintille fra Washington e Pechino con una nuova possibile escalation delle tensioni dopo che l'amministrazione Trump ha proposto dazi del 25% sulle importazioni di merci cinesi per un valore di 50 miliardi di dollari.
La Cina intende immediatamente rivalersi contro gli Usa davanti all'Organizzazione mondiale del commercio (Wto) sfidando la legalità dei dazi decisi o proposti dall'amministrazione americana di Donald Trump: lo afferma in una nota l'ambasciatore cinese al Wto, Zhang Xiangchen, per il quale le misure Usa sono "un'intenzionale ed evidente violazione dei principi fondamentali del Wto di non discriminazione".
Zhang accusa gli Usa di "ostinata distorsione dei fatti", assicurando che Pechino provvederà a rispondere mettendo nel mirino i prodotti Usa, target di misure "equivalenti per scala e intensità". La decisione americana, col nuovo pacchetto di dazi proposti su un totale di 1.333 beni, raccolti in un documento di 58 pagine (di cui più di 40 solo di elenco dei prodotti), è "grande in termini di conseguenze" e minaccia le fondamenta del Wto, esponendolo a "un pericolo senza precedenti".
Intanto la Cina risponde agli Usa proponendo dazi sull'import di 106 prodotti americani, tra cui soia, auto, aerei e prodotti chimici, per totali 50 miliardi di dollari, una misura di pari forza a quella annunciata dagli Stati Uniti: lo anticipa la Cctv, la tv di Stato cinese, nell'imminenza di una conferenza stampa dedicata "ai rapporti commerciali sino-americani" tenuta da Zhu Guangyao, vice ministro delle Finanze, e Wang Shouwen, vice ministro del Commercio.
La Cina - specifica poi il vice ministro al Commercio Wang Shouwen - "non vuole una guerra commerciale dalla quale nessuno emergerebbe vincitore. La posizione della Cina è consistente: la Cina è aperta, se gli Usa vogliono, a negoziati su basi paritarie e di mutuo rispetto".