L'autore dell'attentato di Stoccolma di venerdì scorso, il 39enne uzbeko Rakhmat Akilov, si e' dichiarato colpevole di reati legati al
terrorismo: lo ha reso noto il suo avvocato.
Alle autorità svedesi ha detto di aver fatto "ciò che avevo deciso, ho
vendicato le bombe lanciate sull'Isis, ho eseguito ordini arrivati direttamente dallo Stato Islamico".
Si tratta d indiscrezioni dei media sulle quali la polizia per ora tace,
anche se il tribunale distrettuale svedese ha confermato l'identità dell'uomo e il fatto che è "collegato all'incidente di Drottninggaten", la via dello shopping per eccellenza della capitale dove Akilov avrebbe anche compiuto un sopralluogo per essere certo di non fallire.
Le dichiarazioni del killer continuano a rimbalzare su media e social e contribuiscono ad alzare il livello di allerta dei servizi segreti. E non solo per il monitoraggio dell'estremismo islamico jihadista.
Secondo il responsabile dell'intelligence Anders Thornberg esiste il rischio concreto che organizzazioni di estrema destra stiano progettando azioni di vendetta. "Le cose sono in evoluzione. Si parla esplicitamente di farsi giustizia da soli - ha detto Thornberg - Molti sono arrabbiati. Vendetta e violenza sono termini che sentiamo ripetere in continuazione".