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G7, la ripresa procede ma c'è ancora molto da fare

Accordo su clima, aumento temperatura entro 2 gradi rispetto ai livelli preindustriali. 'La sicurezza globale si sta erodendo'. 'Urgente combattere il traffico di migranti'

Redazione ANSA GARMISH

La ripresa economica procede e il calo dei prezzi dell'energia sta avendo effetti positivi su molte delle economie del G7. Lo afferma il G7 nel comunicato finale, sottolineando che molte economie operano ancora sotto il loro potenziale e c'è molto lavoro ancora da fare per una crescita sostenibile e bilanciata. Il G7 si impegna a proseguire sulla strada delle riforme per una "crescita durevole" precisando che per "sostenerla", "continueremo con le nostra politiche di bilancio flessibili per tener conto delle condizioni economiche a breve", portando il debito-Pil a un "livello sostenibile". Così nella dichiarazione del G7

C'è l'accordo sul clima fra i sette leader del G7 di Elmau. Lo scrive la Dpa. Secondo l'agenzia tedesca i capi di Stato si sarebbero accordati sul mantenere l'aumento della temperatura globale entro il limite di 2 gradi rispetto ai livelli preindustriali, su cui erano divisi fino a poco tempo fa. Al G7 c'è stato "un chiaro riconoscimento sull'obiettivo del contenimento dell'aumento di due gradi della temperatura globale". Lo ha detto Angela Merkel al G7.

"Siamo pronti a prendere ulteriori misure restrittive contro la Russia se non rispetterà gli impegni presi": è quanto si legge nel comunicato finale del G7, in cui si sottolinea come le sanzioni "non verranno ritirate fino a che la Russia non avrà attuato completamente gli accordi di Minsk".

"La Russia sta ancora violando gli accordi sull'Ucraina e se sara' necessario inaspriremo le sanzioni". Lo ha detto il presidente americano Barack Obama alla conferenza finale del vertice del G7 in Germania. ''Non ho detto'' che il dollaro e forte. Lo afferma il presidente americano, Barack Obama. Ancora un affondo di Barack Obama contro il leader russo Vladimir Putin: sta portando il suo Paese alla rovina "nello sforzo di ricreare i fasti dell'impero sovietico", ha detto il presidente degli Stati Uniti nel corso della sua conferenza stampa finale al G7 in Germania. "Putin sta scegliendo di mandare a pezzi l'economia russa": lo ha detto Barack Obama sottolinando come le sanzioni della comunita' internazionale contro Mosca stanno avendo l'effetto di indebolire enormemente la Russia.

I leader delle principali potenze mondiali si dicono "preoccupati dagli attuali conflitti che mostrano l'esistenza di un'erosione del rispetto della legge internazionale e della sicurezza globale": è quanto si legge sul comunicato finale del G7.

"Le recenti tragedie nel Mar Mediterraneo e nella Baia di Bengala mostrano l'urgenza di affrontare" il flusso globale di migranti e "in particolare il crimine del traffico dei migranti". Lo afferma il G7 nel comunicato finale, "riaffermando l'impegno a prevenire e combattere il traffico di migranti".

 

I leader del G7 si sono accordati per dare un'accelerazione all'accordo di libero scambio tra Ue e Usa, il Ttip. "Noi accelereremo immediatamente il lavoro su tutti i temi Ttip", si legge in un passaggio della bozza del documento finale del vertice. Secondo i passaggi della bozza, anticipati dalla Dpa, si vuole arrivare ad "intese per una cornice dell'accordo" il più velocemente possibile, presumibilmente entro la fine dell'anno.

Obama-Hollande, sanzioni a Mosca finché non applica accordi - Il presidente degli Usa Barack Obama e il capo di Stato francese Francois Hollande sono d'accordo sul fatto che le sanzioni contro la Russia debbano restare fino a quando Mosca non applicherà pienamente gli accordi sull'Ucraina siglati a Minsk e finora ripetutamente violati. I due, riferisce la Casa Bianca, a margine del G7 in Germania hanno discusso anche di clima, commercio, lotta all'Isis e della necessità che la comunità internazionale sia unita sul dossier nucleare iraniano.

Prossimo summit a Shima in Giappone - Il prossimo G7, nel 2016, si terrà in Giappone nel piccolo centro costiero di Shima. Lo scrive la Dpa citando la delegazione giapponese di Elmau. Si tratta di una cittadina di 50 mila abitanti. In Giappone si era tenuto il vertice del 2008, nell'isola di Hokkaido.

Asse Renzi-Obama al G7 tedesco - "La posizione italiana è totalmente in linea con quella degli Stati Uniti su come sostenere la crescita: c'è bisogno di più sviluppo e più investimenti". Matteo Renzi si prende una pausa, a margine dei lavori del G7, per parlare con i giornalisti. E arriva visibilmente soddisfatto. In quella prima sessione dei lavori in cui si è parlato di economia globale a dominare è stata la necessità di una maggiore crescita e occupazione. Un suo cavallo di battaglia, che da tempo rivendica di aver fatto 'passare' anche a Bruxelles. E oggi la 'piena sintonia' con Obama lo mette in una posizione ancora più forte nella sua strategia a Bruxelles contro i falchi del rigore. "C'è stata una grande e importante discussione tra di noi", dice ai cronisti, non dimenticando di rimarcare il fatto che il confronto avviene anche "con posizioni diverse". Impossibile non pensare immediatamente alla padrona di casa del summit, la cancelliera Angela Merkel. E subito dalla platea dei cronisti scatta la domanda 'l'avete messa all'angolo?'. "A voi piace sempre sintetizzare in 140 caratteri...", replica il premier senza commentare. Ma rilancia poco dopo, in un tweet, tutta la sua soddisfazione:'"#G7 Molto buona prima sessione su economia. Giusto fare riforme strutturali, ma più crescita e investimenti, stop austerity". E proprio di riforme, una della strade al centro delle discussioni al summit tra gli strumenti per rilanciare la crescita, Renzi è tornato a parlare guardando a quanto fatto dal suo governo: "Stanno dando i frutti", ha spiegato ricordando, tra l'altro, gli ultimi dati Istat sugli occupati.

Tra le priorità del summit di Obama c'è anche quella di portare in Europa un forte messaggio in questa direzione. L'America, da sempre, teme che la debolezza del Vecchio continente alimenti nuovi venti di crisi verso l'altra parte dell'Oceano. E lo teme ancora di più oggi alla luce della crisi greca la cui soluzione resta tutta in salita. Obama lo ha detto oggi prima alla Merkel, poi agli agli leader: "Non innervosite i mercati", lanciando contemporaneamente un messaggio ad Atene ad accelerare sulle riforme. Renzi, arrivato al G7 anche per rilanciare il tema della centralità del Mediterraneo e della crisi libica in un tavolo a presidenza tedesca che da sempre appare più attenta a guardare a Est piuttosto che al Sud d'Europa, ha invece glissato sulla questione Ucraina, altro tema cruciale del summit. "Ne parleremo stasera nella sessione dei lavori sulla politica estera" e "vi saprò dire qualcosa domani in conferenza stampa", ha tagliato corto. Non ha glissato invece sull'immigrazione. Per lanciare due messaggi, contemporanei, a due diversi destinatari.

All'Ue, che ha fatto "una proposta insufficiente. Non ci siamo". Ma anche e sopratutto a quei governatori del Nord, tutti del centrodestra, che hanno minacciato di chiudere la porta a nuovi migranti. "E' difficile" parlare di immigrazione e chiedere un coinvolgimento dell'Ue "quando alcune Regioni del tuo Paese dicono che il problema non li riguarda", ha stigmatizzato puntando il dito contro "demagogia" e "filosofia dello scaricabarile": "Non bastano le note stampa e gli slogan" per risolvere il problema. "Alcuni di quei governatori che si lamentano erano al governo quando è stata decisa la politica che ha condotto alle attuali regole". Quando, ha tenuto a precisare, sono state approvate quelle regole che hanno "lasciato l'Italia da sola" e scelte in politica estera come l'intervento in Libia. Il problema c'è e va affrontato ma serve un approccio strategico - è il ragionamento - che passi per maggiori sforzi europei ma anche per la cooperazione alla sviluppo che "vede l'Italia oggi al tavolo del G7 quale fanalino di coda". La partita immigrazione comunque è tutta da giocare, a cominciare dal Consiglio europeo di fine mese, lascia intendere il premier prima di congedarsi. Ad attenderlo il bilaterale con il premier giapponese Shinzo Abe.

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