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G7 alla prova Ucraina-Isis-Grecia, tra crescita e clima

G7 alla prova Ucraina-Isis-Grecia, tra crescita e clima

Bilaterale Obama-Merkel. Renzi spinge su Mediterraneo e Libia

ELMAU (GERMANIA), 07 giugno 2015, 09:16

Redazione ANSA

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dell'inviata Marina Perna

L'Isis che avanza, il conflitto che riesplode in Ucraina, il caso Grecia, l'economia che necessita di una spinta in chiave 'lavoro e crescita' in un pianeta che dovrà fare i conti, presto, con decisioni 'serie' in tema di clima e di inclusione. Sono questi i dossier sul tavolo dei leader del G7, riuniti nel castello di Scholls-Elmau, tra le alpi bavaresi, in un vertice 'zoppo' di un player strategico in molti teatri come la Russia. Sarà Angela Merkel a presiedere il summit, che mette ancora una volta alla prova la sua capacità di leadership. Lo farà con il presidente americano Barack Obama, che vedrà a quattr'occhi prima del vertice, alla ricerca di una sintesi su molte strategie che in questi tempi non sono sembrate convergenti, dall'Ucraina alla gestione dell'economia nel Vecchio continente.
    Tanto da spingere qualcuno a parlare di un 'G2' America-Germania a dominare la scena bavarese. Il presidente Usa arriva in Europa pronto a rilanciare la sua posizione. A cominciare da quella richiesta di "crescita forte, inclusiva ed equilibrata, che crei lavoro" per scongiurare che i venti di debolezza dal Vecchio continente attraversino l'Atlantico. Pronto, c'è da scommetterlo, a ribadire l'appello affinché l'eurozona non imploda sulla scia della crisi greca che sarà tra i piatti forti anche se i diplomatici escludono possa entrare nel comunicato finale. E sulla crescita troverà pronto a fargli da sponda l'Italia di Matteo Renzi: "Una crescita sostenibile e bilanciata continuerà ad essere obiettivo centrale dei G7", spiega una nota del governo alla vigilia del summit.
    Ma - lo ha fatto sapere la Casa Bianca - nei propositi di Obama c'è anche quello di mantenere compatto l'occidente sulla crisi Ucraina e spingere sul mantenimento delle sanzioni alla Russia per sbloccare lo stallo degli accordi di Minsk. E, ancora, sostenere la soluzione 'politica' in Libia. Proprio sulla tragedia dei migranti nel Mediterraneo e sul caso libico insisterà il premier italiano. Anche per 'bilanciare' le priorità tedesche, che da sempre paiono più concentrate sull'est che sul sud d'Europa. Perché quello del Mediterraneo è un tema trasversale, che passa per la Libia, per la lotta all'Isis, la stabilizzazione della regione mediorientale e tocca - è il ragionamento che si fa a Roma - anche l'Ucraina: considerando il ruolo di Mosca che non può essere estromessa nell'affrontare le sfide su cui è necessario rimanere compatti. L'Italia, ribadendo la necessità di una lotta "agli estremismi", si aspetta così che anche al Mediterraneo sia dedicata "particolare attenzione". Sarà Renzi a intervenire dopo il premier tunisino Habid Essebi, invitato proprio dall'Italia tra gli 'ospiti' a testimoniare la situazione nel suo paese. Ed è su sua spinta che anche il tema immigrazione sarà, direttamente o indirettamente, inserito nel comunicato finale.
    Lo sarà anche nelle more di uno dei punti in agenda, quello della "salute globale", legata anche al fenomeno migrazioni. La Merkel ha puntato molto su tema. Così come sul clima, anche in vista del vertice di Parigi di dicembre facendo oggi appello - in un videomessaggio in vista del summit - a raggiungere un accordo per "trovare 100 miliardi di dollari a favore dei Paesi poveri per il cambiamento climatico". Sul clima ad Elamu non c'è del resto da aspettarsi molto e gli occhi restano puntati sull'appuntamento francese di fine anno, commenta chi segue i dossier. Al G7 in agenda ci sarà pure il capitolo della sicurezza alimentare e della nutrizione. Tema che l'Italia sostiene e rilancia anche in chiave Expo. E, ancora, Ebola, emergenza resistenza agli antibiotici, commercio e i trattati di libero scambio Ttip e Ceta, "su cui si vuole andare avanti".
    Per i Grandi, i lavori di Elmau si profilano intensi. Fuori, ad attenderli al varco, gli anti summit con diverse manifestazioni. Ma anche la società civile e le ong, come 'One', che lanciano il loro appello: "Mettete i più poveri del mondo al centro".
   

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