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Berlusconi, sentenza Mediaset golpe

Giudici valutano frasi in tv

Il rischio di revoca dei servizi sociali non ferma Silvio Berlusconi che nell'offensiva mediatica continua a picchiare duro contro la magistratura. Le toghe non sono l'unico obiettivo dell'ex premier pronto a non fare sconti a nessuno: nel mirino finisce anche Giorgio Napolitano e poi a seguire la cancelliera tededesca Angela Merkel, il premier Matteo Renzi e anche Beppe Grillo. Ospite della trasmissione Mattino Cinque in onda su Mediaset il Cavaliere va giù duro contro i magistrati bollando come "colpo di Stato" la sentenza Mediaset, insiste sulla necessità che Napolitano dovesse concedergli la grazia ("pensando a lui mi viene in mente il film 'profondo rosso'") e l' infine ennesima frecciata alla Merkel: "lo dico in romanesco 'aridatece Kohl".

L'idea insomma resta quella di tenere un campagna elettorale tutta all'attacco tant'è che Berlusconi non risparmia nulla ripercorrendo a ritroso la sua storia politica "sono stato vittima di 4 colpi di Stato" e soffermandosi in particolare sul ruolo di Napolitano: "sarà la storia a giudicare se è stato super partes", è l'opinione dell'ex premier che aggiunge: "nel giugno del 2011 mentre ero in carica lui già riceveva al Colle Monti per fare un esecutivo tecnico". Nel tritacarne dell'ex capo del governo finisce anche la procura di Milano che "nel "2011 ha deciso di calpestare la mia privacy". Parole forti, quelle dell'ex capo del governo, che non cadono nel vuoto. Mentre il Quirinale tiene ferma la decisione di non replicare, a difendere il presidente della Repubblica ci pensa il vicepresidente del Csm: "Chi pensa di far campagna elettorale utilizzando il presidente della Repubblica scherza col fuoco", è l'avvertimento di Michele Vietti. Sul piede di guerra però anche i magistrati del tribunale di sorveglianza di Milano. Berlusconi era stato avvertito dall'evitare accuse contro i giudici ed il rischio conseguente di una revoca dei servizi sociali e la destinazione ai domiciliari. Nessuna decisione è stata presa in tal senso ma per l'ex capo del governo è a rischio "ammonimento" per quanto detto sui pm. Un avvertimento che non sembra preoccupare il diretto interessato oggi in visita proprio nella struttura di Cesano Boscone dove da venerdì inizierà a svolgere i servizi sociali. Nel copione dell'ex capo del governo non mancano poi gli attacchi al governo e al premier Matteo Renzi: "Tassa ci cova", commenta nel vedere una foto del presidente del Consiglio accusato di ''aver triplicato le tasse.

La sinistra fa solo gli interessi dei suoi elettori e colpisce il ceto medio, nel 2015 gli italiani dovranno pagare 34 miliardi". Il Cavaliere va oltre accusando il leader Dem di "non essere stato eletto dai cittadini" e di "avere un esecutivo che si basa sui voti dei traditori ex Pdl", riferimento ovviamente ad Angelino Alfano e agli esponenti di Ncd. Ancora più dure le considerazioni su Beppe Grillo ed il Movimento Cinque Stelle paragonato ad una "setta" mentre il comico genovese è accostato a "Robespierre, Marx e Hitler". Il Cavaliere invita la "gente ad avere paura" dei grillini ma sopratutto di un personaggio che "definire inquietante è dire poco". Ed è proprio per la situazione "grave" che il Cavaliere chiama direttamente in causa i moderati "non possono restare alla finestra - dice - ma devono scendere e votare".

Berlusconi: giudici valutano frasi in tv,rischia diffida
Ex premier incontra vertici Fondazione su attività per anziani
Non sono passate inosservate al Tribunale di Sorveglianza di Milano le dichiarazioni di Silvio Berlusconi nell' intervista andata in onda su La7 a Piazzapulita. Le frasi su come l'affidamento in prova sia cosa "ridicola non per me, ma per il Paese", e su quanto sia "ridicolo pensare che si possa rieducarmi consegnandomi a dei servizi sociali e a dei colloqui quindicinali con assistenti sociali", hanno attirato l'attenzione dei magistrati milanesi. Quei magistrati che due settimane fa gli hanno concesso la misura alternativa alla detenzione domiciliare con l'obbligo di prestare assistenza agli anziani per almeno quatto ore alla settimana, attività al centro dell'incontro di oggi pomeriggio tra l'ex capo del Governo e i vertici della Fondazione Sacra Famiglia di Cesano Boscone. Così le parole pronunciate dal leader di Forza Italia, ormai in piena campagna elettorale, e che sono 'rimbalzate' su tutti i media, sono all'esame dei giudici. Al momento, però, nessuna acquisizione formale della registrazione dell' intervista rilasciata dall'ex premier a Corrado Formigli e nessuna apertura di una procedura, ma solo, da quanto si è appreso, un semplice esame delle dichiarazioni da fonti aperte. Dichiarazioni che potrebbero entrare nel suo fascicolo in vista della valutazione del percorso di riabilitazione o per le quali, si ipotizza, potrebbe al limite rischiare una "diffida". Potrebbe cioè venire convocato dal responsabile dell'Uepe, l'Ufficio esecuzione penale esterna, per ricevere, per dirla in termini calcistici, un 'cartellino giallo': un'ammonizione con tanto di invito a tenere una linea di condotta consona alle prescrizioni che proprio mercoledì scorso ha firmato dando così il via di fatto all'affidamento in prova ai servizi sociali.

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