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G7 pronto a qualunque intervento per sostenere la crescita

Altmaier contrario agli eurobond, ma no ad un bis della crisi

Volano le borse. Rassicurate dall'intervento della Fed e dall'impegno del G7 a fare tutto il necessario per l'economia, le piazze finanziarie guardano con ottimismo all'intesa ormai vicina al Congresso americano per 2.000 miliardi di dollari di aiuti all'economia. La corsa è partita in Asia con il rimbalzo di Tokyo, Hong Kong e Sydney, e ha contagiato l'Europa. Le borse del Vecchio Continente chiudono in volata recuperando 532 miliardi di euro, di cui 30 solo per Piazza Affari. Proprio Milano sale dell'8,9% segnando la sua migliore seduta dal maggio del 2020. A brillare sono le banche grazie anche allo spread che ha chiuso a 188 punti. A Wall Street è rally con il Dow Jones che rivede quota 20.000 punti. Il balzo dei casi di coronavirus negli Stati Uniti passa in secondo piano con gli investitori che puntano gli occhi su Washington dove qualcosa, finalmente, sembra muoversi.

Lo spread tra Btp e Bund chiude sotto quota 190, a 188 punti base dai 196 della chiusura di lunedì. Il rendimento del Btp è all'1,55%.

Wall Street accelera. Il Dow Jones vola (+8,21%) a 20.129,95 punti, il Nasdaq avanza del 6,54% a 7.308,44 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso del 7,14% a 2.398,38 punti. La speaker della Camera, Nancy Pelosi, si dice ottimista sul raggiungimento nel giro di poche ore di un accordo in Congresso sul piano di stimoli all'economia. 

Moody's, Pil Eurozona 2020 -2,7%, Usa -0,5% - Il Pil dell'Eurozona quest'anno registrerà un calo del 2,7% complessivo, con un crollo del 5,7% nel primo trimestre e del 7,4% nel secondo trimestre a causa del coronavirus. E' quanto stima Moody's in un rapporto dal titolo: 'COVID-19: Global Economic Tsunami', dopo che a gennaio la stima era di un +1,3%. "I danni che farà il coronavirus all'economia mondiale dipenderanno dalla traiettoria del virus e da come i governi risponderanno", spiega l'agenzia. Per gli Usa l'agenzia stima una contrazione del Pil dello 0,5%, mentre a livello -0,4%.

"La gestione del coronavirus da parte del governo Usa finora è carente e la mancanza di kit per i test indica che il virus sarà più diffuso e si tradurrà in più ricoveri e decessi di quelli che al momento ipotizziamo, scrive Moody's.

Il Pil della Cina nel primo trimestre vedrà un crollo del 27% su base annua, scrive ancora Moody's nel rapporto 'COVID-19: Global Economic Tsunami', sottolineando che l'esperienza di Pechino col coronavirus dimostra quanto possa essere "economicamente devastane" una malattia. L'agenzia di rating prevede per il gigante asiatico una lieve crescita dell'1,7% quest'anno rispetto al 6,2% stimato a gennaio.

E nubi sempre più nere minacciano le compagnie aeree di tutto il mondo. E mentre all'Alitalia che si avvia verso la nazionalizzazione viene concessa una settimana in più per il confronto sulla nuova cigs, la Iata lancia un nuovo allarme: se le restrizioni per l'emergenza coronavirus dovessero continuare ancora, le compagnie rischiano di vedere i propri ricavi azzoppati da ingenti perdite. Senza un aiuto finanziario urgente da parte dei Governi, avverte l'associazione del trasporto aereo internazionale, sono a rischio i circa 2,7 milioni posti di lavoro delle compagnie. Le ultime analisi della Iata mostrano una situazione che si aggrava rapidamente: se queste restrizioni ai voli restassero in piedi per tre mesi, si avrebbe per i ricavi di quest'anno una perdita di 252 miliardi di dollari, con un calo del 44% rispetto al 2019, calcola l'associazione, che nella stima di inizio marzo (prima che i paesi introducessero queste restrizioni) aveva previsto una perdita di 113 miliardi di dollari.

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