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Mes, Gualtieri: 'Comico che minacci la stabilità dell'Italia'. Scontro in Aula alla Camera, opposizioni attaccano

Il ministro dell'Economia alle commissioni riunite Finanze e politiche Ue a Palazzo Madama

 Scontro in Aula alla Camera sul Mes. Le opposizioni hanno chiesto al premier Conte di riferire con urgenza in Aula, dopo le parole del ministro Roberto Gualtieri e lo scontro si è infiammato quando dai banchi del Pd Piero De Luca ha ricordato che le trattative sul trattato si sono svolte quando la Lega era al governo. I deputati leghisti sono insorti, protestando al grido di "Venduti, venduti" e il diverbio si è esteso anche ai banchi del centrodestra quando hanno visto un deputato di Fi fare un video. Roberto Fico ha sospeso i lavori d'Aula. 

A far scoppiare la bagarre le parole del ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri. Che la modifica alle linee di credito precauzionali introdotta dalla riforma del Meccanismo europeo di stabilità "rappresenti una terribile innovazione che definisce due categorie di Paesi, o attenti alla stabilità finanziaria dell'Italia, lo trovo comico",  ha detto il ministro dell'Economia, durante un'audizione alle commissioni riunite Finanze e politiche Ue a Palazzo Madama.

Le preoccupazioni sul Meccanismo europeo di stabilità, che "adesso in alcuni settori sembra suscitare grande interesse", sono "del tutto infondate e basate su informazioni non precise e non corrette", ha aggiunto il ministro.

Il 'backstop', ossia la disponibilità del Meccanismo europeo di stabilità ad essere utilizzato dal fondo per le risoluzioni bancarie, "raddoppia" i fondi disponibili per salvare le banche: si tratta dunque "di un successo per l'Italia".

"Il Meccanismo europeo di stabilità non può occuparsi di politiche economiche" e la volontà del ministero delle Finanze tedesco di farne una sorta di ministero delle Finanze europeo che si occupasse di politiche economiche non ha prevalso nella riforma del trattato istitutivo,  ha detto il ministro dell'Economia, smentendo alcune ipotesi dell'opposizione che evocano uno svuotamento di poteri della COmmissione europea - organismo più politico - a favore di un organismo tecnico come il Mes. 

Il presidente della commissione Bilancio, Claudio Borghi, della Lega, attacca: "Quanto detto da Gualtieri sul Mes è gravissimo ed evidenzia comportamenti che potrebbero anche configurare eversione. Il premier Giuseppe Conte ha nei fatti approvato un testo definitivo e inemendabile senza informare il Parlamento. Una cosa gravissima. E' stato scavalcato il Parlamento su un trattato internazionale da approvare a scatola chiusa. Questa è infedeltà in affari di Stato. Vogliamo che Conte riferisca subito in Parlamento. Se non arriva, lo porteremo in tribunale. L'avvocato del popolo si cerchi un avvocato". 

"Il 9 dicembre saremo a Bruxelles con i gruppi parlamentari per una manifestazione contro il fondo salva Stati. Queste cose non si decidono sulla pelle degli italiani, bypassando il Parlamento". L'ha detto la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni al tg4.

 

 

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