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Pensioni: Poletti, ok agli 80 euro se compatibili con conti

Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Nannicini: "Tempi non so prevederli, non è priorità. Tema da approfondire"

L'ipotesi di allargare gli 80 euro anche alla platea delle pensioni minime, anticipata dal presidente del consiglio Matteo Renzi, trova favorevole il ministro del Lavoro Giuliano Poletti. "Questo è un tema - spiega ai microfoni Radio 24 - che è presente da quando si decise il bonus degli 80 euro ai lavoratori due anni fa; naturalmente questo è un tema che va affrontato all'interno della legge di stabilità perché abbiamo una ovvia esigenza di compatibilità rispetto all'utilizzo delle risorse; sono favorevole naturalmente - aggiunge il ministro - al fatto che anche le pensioni più basse abbiano un loro adeguamento. Lo dovremo vedere dentro a questo contesto generale di equilibrio della nostra economia e del nostro bilancio".

"Gli 80 euro alle pensioni minime? E' un tema da approfondire. Non è una riforma delle pensioni, si tratta di alcuni accorgimenti per il sostegno delle pensioni basse e sarà fatto da qui alla fine della legislatura, il 2018". Lo afferma il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini, parlando a Omnibus su La7. "I tempi - aggiunge - non so prevederli. Non è la priorità. La visione deve essere d'insieme. A un certo punto arriveremo al tema di sostenere il reddito di pensioni molto basse. Quanto costa il provvedimento? Capisco che il tema delle pensioni sia un tema sexy, ma stiamo parlando solo di un tema, non c'è una istruttoria sul tema". Nannicini interviene anche sulla riforma Fornero osservando che "c'è stata una ingenerosità politica verso il ministro Fornero e un eccesso di accanimento". "Per me - conclude - è facile dare solidarietà alla Fornero rispetto alle polemiche che non guardano alla sostanza dei problemi".

Padoan: già messa in atto ambiziosa riforma - "Occorrono misure strutturali, in Europa e in Italia bisogna agire sugli effetti dell'invecchiamento demografico". Lo ha detto il ministro dell'economia, Pier Carlo Padoan, intervenendo a Milano. "Negli anni l'Italia ha messo in atto una delle più ambiziose riforme del sistema pensionistico - ha aggiunto - gli indicatori europei ci segnalano fra i migliori esistenti: eventuali interventi non possono che partire da questa considerazione".

Zanetti: 80 euro in più in pensioni minime? Altre priorità



Brunetta, 80 euro? Renzi venditore tappeti - "Renzi si comporta come un venditore di tappeti. In enorme difficoltà rispetto alla vicenda lucana, il petrolio, le dimissioni della Guidi, i problemi della Boschi, la magistratura, in gravissima crisi col suo governo, tira fuori un'arma di distrazione di massa e usa in maniera strumentale, inaccettabile, la categoria forse più debole della società: i pensionati al minimo". Lo ha detto Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, intervenendo a "La telefonata di Maurizio Belpietro", su Canale 5. "Io dico evviva, dia pure questi 80 euro in più a circa 2 milioni di pensionati, non posso che dire evviva. Ma è una promessa improvvisata, non ci sono i soldi, e usata strumentalmente per parlare d'altro". Rispetto alle cose che ha detto avrebbe fatto, dall'uscita dalla crisi alle tasse, Renzi "sta mettendo la polvere sotto al tappeto": "Il Paese non cresce, siamo in deflazione, siamo in recessione, siamo gli ultimi in Europa, i consumi non sono ripartiti, il reddito non è ripartito, e questo 2016 sarà probabilmente un anno di totale crisi: deflazione e recessione", ha detto Brunetta. Anche sul fronte lavoro, il jobs act ("il Flop Act, come lo chiamo io") "ha peggiorato la situazione. Dopo aver drogato per un anno il mercato del lavoro, appena è stata tagliata della metà l'incentivazione ai datori di lavoro, nel senso della decontribuzione, l'occupazione è diminuita, e il mercato del lavoro sembra nuovamente precipitare nella crisi". "Basta vedere i numeri stessi che Padoan propone. Sono degli imbroglioni, dei venditori di tappeti. Nei documenti ufficiali dicono che la spesa pubblica non è stata tagliata di un euro e i soldi erogati, gli 80 euro, i 500 euro, tutto quello che è stato erogato è stato fatto in deficit, che Renzi chiama gioiosamente flessibilità, ma in realtà sono debiti".

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