Il documento di economia e finanza alla prova del Parlamento. Tra lunedì e martedì sono infatti in programma le audizioni nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato in seduta comune. Atteso l'intervento del commissario alla Spending review, Carlo Cottarelli e in chiusura, martedì sera, del ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan che dovrà replicare ai rilievi che arriveranno dalle parti sociali che in questi giorni si sono mostrate in parte critiche.
L'appuntamento è poi il 17, giovedì, quando le aule di Montecitorio e Palazzo Madama voteranno le risoluzioni sul documento. Ma l'appuntamento 'clou' è fissato venerdì prossimo: il Cdm varerà infatti il decreto 'taglia-Irpef' che dovrebbe consentire di 'appesantire' le buste paga dei dipendenti del 27 maggio di 80 euro.Le coperture per questo intervento sono già note. E arriveranno in parte dal raddoppio dell'imposta a carico delle banche che detengono quote di Bankitalia. Passerebbe dal 12% al 24-26% per un incasso complessivo di poco più di 2 miliardi. Su questo punto interviene Renato Brunetta, che prende spunto dai rilievi di ieri del Governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, per dire che la copertura per questa manovra è a rischio. Quello che invece va ancora messo a punto è l'intervento sugli incapienti, cioè chi ha redditi talmente bassi (sotto gli 8.000 euro annui) da essere esente dall'imposta sui redditi. Da quanto si apprende la misura arriverebbe sempre venerdì ma si lavora ancora sia alla copertura, sia a risolvere i diversi problemi 'tecnici' che l'intervento pone.
Per quanto riguarda la copertura fonti di governo parlano di una cifra che va tra 1 e 1,5 miliardi. Quindi non sarebbe coperta l'intera platea che sarebbe di poco inferiore ai 4 milioni con i 'famosi' 80 euro al mese (1.000 circa l'anno) previsti invece per i dipendenti dagli 8.000 in su. Ma il problema è evitare che chi è a ridosso degli 8.000 euro alla fine prenda di più di chi è sopra questo limite. Quindi anche in questo caso si procederebbe a 'fasce' arrivando ad una cifra media che sarebbe comunque inferiore. Si ariverebbe coiè ad un intervento che è circa la metà , ovvero tra i 40 e i 50 euro. L'intervento complessivo quest'anno (dipendenti ed incapienti) arriverebbe così ad un massimo di 8,2 miliardi (6,7 per i dipendenti e massimo 1,5 per gli incapienti). Ammesso si trovi questa nuova copertura da destinare per gli ultimi 8 mesi del 2014 ai più 'poveri' il problema si porrebbe comunque anche l'anno prossimo. Perché 'proiettando' le cifre per una parte del 2014 su tutto il 2015 si avrebbe un esborso pari a 12,25 miliardi: 10 per i dipendenti e 2,25 per gli incapienti. Cifra non semplice da reperire.