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Bollani, la mia regina eretica e dadaista

Autore, regista e interprete con Valentina Cenni

(ANSA) - ROMA - "Sopravviviamo grazie agli eretici, a gente che la pensa diversamente. Raramente degli eretici hanno visto regine schierate con loro, ancor piu' raramente si son viste regine d'impronta dadaista", spiega Stefano Bollani a proposito dello spettacolo 'La regina Dada' scritto, diretto e interpretato assieme alla sua compagna Valentina Cenni e in scena all'Eliseo dal 29 marzo al 3 aprile.

"In un solo caso poi, il nostro, si e' avuta una regina insieme eretica e dadaista e che ha, come compagno di viaggio, uno che usa la musica come un bruco userebbe un fungo per ripararsi dalla pioggia" prosegue il musicista, che parla delle note e del suo pianoforte come di qualcosa dietro cui nascondersi, "che ti difende, cosi' che pare ci protegga e ci sembra un beneficio, mentre in realta' e' un meccanismo che ci rinchiude davanti al mondo", e quindi conclude: "Tema di questo lavoro e' uscire dalla nostra gabbia". Dall'11 marzo il lavoro e' gia' in tournee e il 16 e' al Duse di Bologna, poi, dopo l'Eliseo, sara' dal 5 al 10 aprile all'Elfo di Milano e, tra l'altro, il 15 aprile al Colosseo di Torino, il 23 al Palazzo di Bari, poi in Sicilia.

C'e' stata una prima versione di questo spettacolo, in cui Bollani non suonava e la musica era registrata, "poi abbiamo deciso di non continuare a punire il pubblico e ci siamo ripresi la musica e il pianoforte, mentre il lavoro e' cresciuto, divenendo una vera storia", quella di una regina in fuga dalla corte, che un giorno si presenta alla casa molto Dada del suo maestro di musica chiedendo di essere nascosta, perche' vuole abdicare e pensare a se stessa: vuole liberarsi del suo ruolo che la ingabbia e farsi artefice della propria vita. Inizia cosi' una ricerca della verita' al proprio interno, lavorando su se stessa e in questo la musica le e' di aiuto, e' lo strumento ideale per rompere tutte le convenzioni.

"E' alla ricerca di un rapporto con la vita, imbrigliata nelle costrizioni che ha in quanto figlia di un re - racconta Valentina Cenni, ballerina e attrice che ha lavorato, tra l'altro, con Paravidino, la Pezzoli e Letizia Russo - Cerca l'espansione di se', di uscire dal recinto entro cui si trova ognuno di noi. Non se la prende infatti solo con i doveri sociali, ma anche con quelli culturali e umani che ci portiamo tutti dentro. E' una rivoluzionaria vera, che si libera dei pensieri opprimenti per far nascere quelli liberi, creativi. La musica l'aiuta a liberare la propria mente". Bollani suona, ha una partitura ben definita e le improvvisazioni, dice, sono pochissime. Con la musica parla, dialoga con la regina, ma usa anche le parole e confessa di star "lavorando perche' recitare in scena diventi facile. E' che con un testo tuo e la regia tua tutto appare piu' difficile, se qualcosa non va non sai con chi litigare e, al massimo, puoi andare da uno psicanalista". La serata e' costruita come procedendo per superare difficolta' di comunicazione tra musicista e regina, tra musica e parole, che cercano il modo di riuscirci, di avvicinarsi l'uno all'altra, e pare sia questo che diventa coinvolgente per il pubblico. (ANSA).

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