(ANSA) - PERUGIA, 1 DIC - "Gli archivi storici svolgono un lavoro silenzioso ma con l'importantissimo compito di salvaguardia della memoria": lo ha detto Giovanna Giubbini, direttrice dell'Archivio di Stato di Perugia, durante il convegno dedicato al salvataggio degli archivi delle comunità colpite dal terremoto, all'Archivio di Stato di Spoleto, dove oggi sono conservati e già consultabili anche quelli dei Comuni di Norcia e Preci. "L'identità salvata", al quale hanno partecipato il responsabile della Protezione civile regionale Alfiero Moretti, il direttore regionale dei vigili del fuoco Raffaele Ruggiero, il colonnello Aniello Gennaro Nasti e il comandante dell'Esercito Carlo Di Pasquale, che sono state le forze protagoniste del recupero dei beni archivistici, è stato presieduto dalla presidente dell'Assemblea legislativa regionale, Donatella Porzi, che ha sottolineato il valore degli archivi come bene culturale non di secondo piano. Porzi ha inoltre "il pericolo di lavorare in edifici a rischio crollo, soprattutto nel deposito di Norcia, dove la situazione dopo la scossa del 30 ottobre era molto complessa". Dal 24 agosto del 2016 nelle quattro regioni del cratere del terremoto sono stati messi in sicurezza 952 beni immobili e recuperati 17mila beni storico-artistici e archeologici, oltre 9.500 libri e più di 4.500 metri lineari di archivi. Il sottosegretario di Stato Gianpiero Bocci ha ricordato che "il percorso sugli archivi storici in questi luoghi è iniziato col terremoto del 1979, con una sensibilità che è poi cresciuta grazie all'azione di persone che hanno avvertito l'importanza di questi beni come patrimonio della comunità". E'stato presentato anche il volume "L'identità salvata. Il ruolo degli Archivi di Stato nell'emergenza del terremoto", edito dall'Archivio di Stato di Perugia ed è stata organizzata una visita al deposito dove è conservato l'Archivio storico comunale di Norcia. (ANSA).