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20mila opere d'arte nei depositi

Rettore Gregoriana, fondamentale condividere le buone pratiche

(ANSA) - ROMA, 30 NOV - Sono 4mila gli immobili di uso religioso che sono stati danneggiati dal terremoto e oltre 20mila (20.254 secondo l'ultimo censimento) le opere storiche e artistiche che sono state portate in salvo dalle macerie e che ora sono nei depositi. Sono alcuni dei dati forniti dal Segretario Generale del ministero dei Beni Culturali, Carla Di Francesco, intervenuta al convegno "Ricomporre l'identità" organizzato dalla Pontificia Università Gregoriana. "La fase dell'emergenza - ha sottolineato l'architetto Carla Di Francesco - si sta concludendo e in tanti si aspettano di vedere cominciare presto la ricostruzione. E' un momento critico e assai importante in cui occorre fare la valutazione, la progettualità per passare all'affidamento degli appalti. Occorre anche lavorare sulla prevenzione: ci sono risorse per 470 milioni di euro ed è auspicabile che nei prossimi terremoti non si contino più crolli". Per il Rettore della Gregoriana, padre Nuno da Silva Goncalves, "occorre condividere le buone pratiche" e in questa direzione va anche il momento di studio e confronto voluto per la giornata di oggi dall'università dei Gesuiti. "I beni culturali, e in particolare i beni culturali della Chiesa, sono espressione di una identità; e se l'identità viene ferita dobbiamo fare del tutto per ricomporla, anche sapendo che qualche cicatrice rimarrà", ha aggiunto padre Goncalves. Per padre Marek Inglot, decano della Facoltà di Storia e Beni culturali della Chiesa della stessa Gregoriana, "le chiese, i monasteri, i luoghi di culto devono essere recuperati sapendo sempre che in questo caso l'opera d'arte recuperata dalle macerie trascende il suo valore artistico per comunicare la Bellezza di Dio". Il lavoro di ricostruzione può essere affiancato anche dai privati. Lo ha rilevato Daniele Di Loreto, responsabile del Representative Office di Generali: "La cultura può rappresentare - ha detto - un modello di sviluppo. I banchieri e i mercati fiorentini del 400 ritennero conveniente investire in opere come la Cupola di Santa Maria del Fiore del Brunelleschi o il campanile di Giotto. Non lo fecero solo per mecenatismo ma per investimento". Il rappresentante della società di assicurazioni ha poi ricordato che per questo sisma Generali ha raccolto delle risorse che sono state donate al Papa per un'opera: è stato scelto l'Oratorio di Santa Maria delle Grazie "che sarà a lungo l'unico luogo di aggregazione a Norcia", è stato sottolineato.(ANSA).

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