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Orso M49 in fuga in Trentino, catturato sui monti di Tione

L'operazione ieri sera, era fuggito a luglio 2019

L'orso M49 è stato catturato ieri sera dagli uomini del Corpo forestale del Trentino sui monti sopra Tione, nelle Giudicarie, ed è stato trasportato al Casteller, a sud di Trento, la struttura dove lo stesso plantigrado era stato rinchiuso nel luglio 2019 e da cui era subito scappato.
    L'animale, informa la Provincia, è in buone condizioni fisiche. E' stato catturato mediante una trappola tubo e il trasporto è avvenuto seguendo la prassi, ossia con l'animale sveglio e sotto il costante controllo veterinario. Giunto al Casteller, l'orso è stato immesso nell'area con tana e recinto interno, per consentire un suo inserimento nell'area faunistica per gradi, sottolinea la Provincia.

   L’operazione di cattura - precisa la Provincia - ha consentito di dare attuazione alle due ordinanze del presidente della Giunta provinciale, Maurizio Fugatti, dell’estate scorsa, ed è stata pianificata dopo che M49 si era reso protagonista, nelle scorse settimane, di un lungo spostamento che dal Trentino orientale lo aveva portato nelle sue aree d’origine. Anche durante tale spostamento l’orso ha effettuato numerose intrusioni in abitazioni, baite, rifugi, malghe ed altri stabili, "confermando il comportamento pericoloso per l’uomo già manifestato chiaramente l’anno precedente".

Il presidente Fugatti ha informato il ministro all'ambiente, Sergio Costa, e l’Ispra. Dal presidente Fugatti e dall’assessore Giulia Zanotelli è stato espresso "un ringraziamento agli uomini della forestale, ed in particolare alla squadra che è stata impegnata fino alle prime luci dell’alba per portare a termine la delicata operazione".

Nel Centro Casteller, dove è stato portato M49, si trova attualmente rinchiuso anche l'esemplare femmina DJ3.

"Mi sto adoperando con tutti i canali possibili per trovare una nuova casa all'orso M49. Stiamo sondando parchi europei, contattando Paesi dove questo tipo di orso potrebbe vivere bene e senza rischi, attivando anche i canali diplomatici. L'obiettivo è regalare a questo orso, a cui vogliamo bene, la migliore casa possibile"., scrive in un comunicato il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa. 

La Lega anti vivisezione (Lav) chiede il rilascio dell'orso M49, "anche perché la prigione del Casteller non è compatibile con le sue caratteristiche etologiche. E' un'inutile crudeltà nei confronti di un animale che, come noi, ama la libertà e ne ha difeso il diritto in una disperata fuga durata 9 mesi". "Un animale che, pur avendo percorso centinaia di chilometri - sottolinea la Lav - non ha mai costituito alcun pericolo per l'uomo e che ora sarà condannato all'ergastolo solo per avere mangiato del cibo malamente custodito in alcune baite in alta quota". "La sentenza emessa dalla Provincia di Trento è inutilmente crudele perché si accanisce su un animale che ha dimostrato eccezionali capacità di adattamento e sopravvivenza, aspetti che ne fanno un individuo particolarmente dotato che dovrebbe essere per questo ancora più rispettato e accettato, anche se si è reso responsabile di qualche danno, esclusivamente di carattere economico", aggiunge la Lav che si dichiara pronta a procedere contro la Provincia di Trento, per il reato di maltrattamento di animali.

Interviene anche il Wwf. "La cattura dell'orso M49, alias Papillon come affettuosamente ribattezzato dal nostro Presidente Onorario, Fulco Pratesi e subito ripreso dal ministro dell'Ambiente Sergio Costa, -afferma una nota - è una pessima e triste notizia per la conservazione della natura nel nostro Paese". "Nonostante nelle ultime settimane - prosegue la ong -, dopo il risveglio dal periodo di ibernazione, abbia effettuato alcune intrusioni in baite, malghe ed altri stabili (sempre disabitati), Papillon non si è mai reso protagonista di attacchi o comportamenti pericolosi verso l'uomo, al contrario di quanto avrebbe affermato la Provincia Autonoma di Trento, che oggi spiega che l'intervento è stato reso necessario dal comportamento di M49, pericoloso per l'uomo". Il Wwf Italia "ricorda alle autorità trentine che l'orso è una specie protetta sia da Direttive internazionali che da leggi nazionali (Legge 157/92), e che interventi di cattura e captivazione di un individuo devono rispettare alcune fondamentali condizioni di necessità". "Chiediamo dunque delucidazioni alla Provincia Autonoma di Trento (PAT) - conclude l'associazione - su necessità, tempi e modalità dell'intervento messo in atto, e sul destino di M49, già oggi rinchiuso nel recinto del Casteller, che ha tra l'altro già mostrato in passato evidenti carenze strutturali e gestionali".


   

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