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Maltempo: Verona torna normalità, monti imbiancati a Cortina

Anbi: 'Italia divisa, disastri al Nord siccità al Sud'

A Verona la paura per il rischio di esondazione è passata e la situazione stamane sta tornando gradatamente alla normalità, mentre a Cortina dopo i nubifragi dei giorni scorsi le cime montane che circondano la città appaiono spruzzate di neve. Gli uomini della Protezione Civile nel capoluogo scaligero hanno lavorato ininterrottamente per collocare paratie nei punti più critici, in modo da scongiurare il pericolo che l'acqua del fiume tracimasse. Non è stato nemmeno necessario ricorrere all'apertura del canale scolmatore del Garda, per fare defluire le acque dell'Adige nel lago, come era invece successo due anni fa in occasione dell'ultima piena. Oggi restano chiusi al traffico due lungadige dove Acque Veronesi (la società consortile che gestisce il servizio idrico integrato in 77 comuni della provincia scaligera) ha posizionate due pompe per aspirare l'acqua e ributtarla nel fiume.

Anbi: 'Italia divisa, disastri al Nord siccità al Sud' - "Presenteremo ufficialmente e consegneremo virtualmente al Governo il nostro contributo di progetti definitivi ed esecutivi per migliorare l'assetto idraulico del territorio". Lo annuncia Francesco Vincenzi, presidente dell'Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (Anbi), dopo il maltempo dei giorni scorsi che ha provocato disastri in campagne e centri abitati al Nord, siccita' al Sud. L'Italia è stata spezzata in due dalle abbondanti piogge dei giorni scorsi, che solo apparentemente hanno messo fine alle preoccupazioni sullo stato delle risorse idriche nel settentrione. Ancora una volta, infatti, denuncia l'associazione, "l'andamento non è omogeneo a conferma della necessità di incrementare le infrastrutture idrauliche del Paese (Piano degli Invasi, in primis) per trattenere le acque, riducendo il rischio idrogeologico e creando riserva idrica per i momenti di bisogno". Se infatti, segnala l'Osservatorio Anbi sulle risorse idriche, i laghi Maggiore e Lario passano rispettivamente dal 10% al 78% e dal 18% al 73% del riempimento, non altrettando puo' dirsi del fiume Po che resta sotto la media storica seppur superiore allo scorso anno. Non altrettanto deve dirsi del fiume Adige, che in una settimana è cresciuto di 4 metri, segnando il record di portata dal 2014. Nell'estate 2020, Giove Pluvio si scorda, invece, di Basilicata e Puglia, dove non piove significativamente da mesi ed i bacini si abbassano ogni giorno rispettivamente di 2 milioni e di 1 milione di metri cubi mettendo a rischio l'agricoltura.

   

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