(ANSA) - BOLOGNA, 28 SET - Le piastrelle "made in
Emilia-Romagna" continuano ad arredare le abitazioni in tutto il
mondo. Nei primi sei mesi del 2015 le esportazioni di ceramica
della regione hanno superato il valore di 1,8 miliardi di euro,
con un aumento del 6,6 per cento rispetto allo stesso periodo
dell'anno precedente. Il comparto delle piastrelle in Italia si
sviluppa quasi esclusivamente lungo la via Emilia, nel tratto
che unisce Reggio Emilia a Bologna - passando, ovviamente, per
Modena - si concentra quasi il novanta per cento della
produzione nazionale, un sesto delle esportazioni mondiali.
Sono questi alcuni dati che emergono da un'analisi realizzata
dal Centro studi e ricerche di Unioncamere Emilia-Romagna in
collaborazione con Bureau Van Dijk, attraverso l'utilizzo della
piattaforma Trade Catalyst.
Una piccola area dell'Emilia che compete contro il colosso
cinese, detentore del 40 per cento del commercio mondiale e che
ogni anno conquista nuove quote di mercato. Nel 2014 le
esportazioni mondiali del settore ceramico hanno sfiorato i 21
miliardi di euro. Quasi il 40 per cento del mercato mondiale è
detenuto dalla Cina, l'Italia è il secondo Paese per valore
delle esportazioni con una quota di mercato mondiale del 17,5
per cento, di cui il 94 per cento ascrivibile a imprese
dell'Emilia-Romagna. Vale a dire che ogni cento euro di prodotti
ceramici commercializzati a livello mondiale quasi 17
afferiscono a produzioni made in Emilia-Romagna.
Una quota di mercato di grande rilevanza, tuttavia in forte
flessione rispetto a soli cinque anni prima, quando la quota
dell'Italia era superiore al 22 per cento, solo due punti
percentuali inferiore a quella cinese. Se da un lato la
concorrenza cinese erode quote di mercato, dall'altro la domanda
mondiale di piastrelle e sanitari è in grande espansione, +48
per cento negli ultimi cinque anni, assicurando così buoni
risultati anche alle esportazioni italiane. (ANSA).