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Casinò, Uv e Uvp 'salvano' piano di ristrutturazione

Risoluzione passa con 26 sì, ma maggioranza perde 2 voti di Mouv (Ferrero e Cognetta)

Dopo il rischio di uno sfaldamento della maggioranza, a sorpresa il Consiglio regionale della Valle d'Aosta raggiunge una larga intesa sugli indirizzi del piano di risanamento finanziario del Casinò di Saint-Vincent. E' stato questo l'esito di una lunghissima giornata di tensioni politiche che si sono parzialmente ricomposte in una risoluzione approvata con 26 voti favorevoli, 6 contrari (Impegno civico e M5s) e l'astensione di Alberto Bertin. Hanno votato sì le forze di maggioranza Lega, Alpe, Sa-Pnv, Gruppo Misto e Mouv (a cui sono però mancati i due voti dei consiglieri Stefano Ferrero e Roberto Cognetta, non presenti in aula). L'appoggio dell'Union valdotaine e dell'Uvp ha comunque salvato la risoluzione.

La base del documento è il testo (poi emendato) che Lega e Mouv non avevano voluto iscrivere all'ordine del giorno della seduta di mercoledì scorso. Esso prevede la "riduzione del costo del personale e altri costi", la "ridefinizione della posizione debitoria dell'azienda", il "trasferimento finanziario necessario e attivare la garanzia a sostegno di nuovi affidamenti bancari per l'attuazione del piano aggiornato". Si intende anche "valutare la fattibilità di reintestazione al socio Regione del patrimonio immobiliare entro il 30 novembre 2018". Condizioni queste che garantirebbero la continuità aziendale e l'approvazione del bilancio del 2017.  

"La maggioranza non avrebbe avuto i numeri per approvare questa risoluzione, ci sono altri movimenti che condividono il documento, il socio deve affrontare le problematiche e trovare le soluzioni, questo indirizzo va in questa direzione", ha spiegato Albert Chatrian (Alpe). "Se non avessimo fatto la discussione di oggi che fine avrebbero fatto il Casinò? Forse i libri sarebbero andati in tribunale, già domani", ha detto Pierluigi Marquis (Stella Alpina). "Quella approvata oggi - ha aggiunto - è una delle più significative risoluzioni che io ho visto qui dentro". "Abbiamo evitato un tragico epilogo della casa da gioco", ha rimarcato Emily Rini (Gruppo Misto). "Abbiamo registrato - ha aggiunto - un cambio radicale dell'assessore e del presidente e io li ringrazio".

Per Laurent Viérin (Uvp) la maggioranza "anche oggi dimostra lacerazioni e profondi dissidi; è cangiante, a geometria variabile a seconda delle decisioni assunte; è il frutto di un progetto messo in piedi nonostante serie incompatibilità, senza avere un confronto preventivo sui temi da affrontare".

"Puntare sul rilancio dei casinò è il vero gioco d'azzardo. Appassiona gli amministratori delle case da gioco, - ha detto Luciano Mossa, capogruppo del M5s - ma ben poco i clienti, sempre più attratti dai giochi online. Il gioco d'azzardo è in crescita, i Casinò sono in crisi".

Renzo Testolin, capogruppo dell'Union Valdotaine, ha evidenziato la "grossa difficoltà di un governo che non ha i numeri e che non è coerente al suo interno perché ci sono delle visioni diverse". Dall'altra parte, secondo Testolin "questo momento particolare ha rilanciato oggi la forza delle posizioni autonomiste che è riemersa con vigore".

Per il capogruppo di Impegno Civico, Alberto Bertin, "non è più una maggioranza sull'orlo di una crisi di nervi, siamo andati oltre: possiamo probabilmente parlare della 'fu maggioranza' Spelgatti, che, presa dal Casinò, si è addirittura dimenticata di iscrivere all'ordine del giorno un atto fondamentale come il bilancio consolidato della Regione".

Luca Distort (Lega) ha lamentato "tanti e troppi attacchi nei confronti dell'assessore Stefano Aggravi, un accanimento che strumentalizza la situazione del casinò e questo indebolisce molto le posizioni". Secondo Distort "il nostro non è uno spirito di resa, né di abbandono di una lotta, perché la risoluzione è stata ridefinita e resa coerente con la linea portata avanti da tempo dall'assessore Aggravi".
   

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