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24 febbraio, 21:32 Videostory Primopiano

VIDEO: Papa lascia, l'affetto della piazza

"Mi dispiace che lasci, che non resti a fare il Papa". Lo afferma il titolare di un caffé a pochi passi dall'abitazione dell'allora cardinale Ratzinger in piazza Leonina. "E' venuto qui a prendere qualche volta il caffé quando era cardinale - spiega - è sempre stato una persona abitudinaria, usciva verso le 16.30-17.00, faceva una passeggiata, era sempre molto riservato, solitario, come preso nei suoi pensieri. Non dava molta confidenza, ogni tanto prendeva qui il caffé ed era cordiale la sua riservatezza. Mi farebbe piacere che tornasse a vivere qui ma non ci credo molto". Una donna che abita nello stesso palazzo dove viveva Ratzinger da cardinale, aggiunge: "mi spiace, era un grande Papa e temo che quelli che verranno non sapranno governare la chiesa. Ci vuole ora un Papa giovane tra i 50 e i 60 anni, soprattutto italiano e non straniero. Ratzinger quando era cardinale era molto umile, pensi che nascondeva l'anello quando faceva la sua passeggiata di trenta minuti. Un uomo di poche parole che diventava rosso soltanto se lo salutavi". L'immagine di Ratzinger a Borgo Pio è anche all'ingresso di un garage a testimonianza dell'affetto è stato per 15 anni il suo quartiere.

"E' un uomo molto consapevole, ci vuole molta forza d'animo, molto coraggio per fare una scelta del genere. Conoscendolo bene non credo che per lui sia stata una decisione presa a cuor leggero". E' il pensiero di Venerina, molisana da 50 anni a Roma e da 21 titolare dell'omonimo ristorante a Borgo Pio, dove per 15 anni il cardinale Ratzinger è andato a mangiare quando aveva ospiti. "Il suo piatto preferito- racconta la donna - erano le fettuccine con gamberetti, zucchine e zafferano. Veniva la sera, sempre quando aveva ospiti. Pensi che le prime 3-4 volte venivano per lui a prenotare e io non avevo mai posto. Alla fine il suo segretario Giorgio, io lo chiamo così ma è Georg, mi disse 'ma lei lo sa chi e' Ratzinger?'. 'Certo che lo so - gli risposi - ma che devo fare se non ho posto?'. Proprio un mese fa ho parlato con Giorgio e mi ha detto che il Papa stava bene, ma era molto, molto stanco. Governare la chiesa di questi tempi richiede tanta forza. Lui è un uomo intelligente, riservato più che altro perché molto timido, ma quando ci incontravamo mi abbracciava. Credo sia stata una scelta che ha richiesto tanta forza d'animo, ma anche tanta sofferenza da parte sua".

"E' un uomo stanco, distrutto: i suoi collaboratori mi dicono che va a letto a mezzanotte e si sveglia alle quattro. Ad 86 anni nessuno può reggere a certi ritmi". A parlare è Angelo Mosca, 75 anni, più noto come l'elettricista del Papa. A Borgo Pio, dove ha il suo negozio, lo conoscono tutti, perché quando Ratzinger era cardinale lo chiamava per fare lavori nel suo appartamento. "Non mi aspettavo le sue dimissioni - spiega - ma sapevo dai suoi più stretti collaboratori che era molto stanco, sfinito, provato fisicamente". "Credo che devi essere un fenomeno per continuare a fare il Papa anche dopo gli 80 anni. Quindi capisco la sua scelta e se fosse qui gli direi: 'Santita' la capisco proprio che se la squagli, perché non ce la fa più", aggiunge Angelo. Anche da quando è diventato Papa i contatti tra i due non sono mancati: "due mesi dopo che diventò Papa, mandò i suoi collaboratori - aggiunge - per invitarmi alla messa mattutina nel suo appartamento papale. Era un martedì alle sette, nella sua piccola cappella privata, dove ci sono solo quattro banchi, c'eravamo soltanto io e mia moglie Wanda". Ed orgoglioso mostra le foto con Benedetto XVI.

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