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Samsung punta su BlackBerry, fanno gola i brevetti

Il colosso coreano avrebbe offerto 7,5 miliardi di dollari

di Titti Santamato

Dopo l'acquisizione di Nokia da parte di Microsoft, un'altra operazione potrebbe vivacizzare lo scacchiere dei big della tecnologia. Samsung starebbe puntando BlackBerry e sarebbe disposta a mettere sul piatto 7,5 miliardi di dollari. Le due società quotate in Borsa smentiscono, ma molti osservatori scommettono sull'interesse di Samsung per il pacchetto di brevetti dell'azienda canadese, dalla sicurezza al know-how nella gestione della piattaforma 'business'. Un vantaggio iniziale che aveva fatto dei suoi cellulari i preferiti da uomini d'affari e leader politici.

Stando a quanto riportano alcuni siti e le maggiori testate Usa, funzionari delle due società si sarebbero incontrati la settimana scorsa per discutere l'operazione che oscillerebbe tra i 6 e i 7,5 miliardi di dollari. Le aziende hanno prontamente smentito i 'rumors'. Samsung ha definito le voci "prive di fondamento", mentre BlackBerry ha detto di "non essere impegnata in discussioni su una possibile offerta di acquisizione". Ma le indiscrezioni circolate sono fin troppo precise: l'offerta iniziale di Samsung sarebbe stata tra i 13,35 e i 15,49 dollari per azione, per un valore complessivo di 6-7,5 miliardi di dollari, con un premio fra il 38 e il 60% sulle quotazioni attuali dell'azienda di Waterloo.

L'operazione conviene a entrambe le società: Samsung nell'ultimo anno ha perso terreno sul fronte smartphone rispetto all'iPhone della rivale Apple; BlackBerry è lontana dai successi conseguiti in passato con gli storici cellulari Bold e Curve e due anni fa ha sfiorato la bancarotta. Nel mirino dell'azienda coreana ci sarebbero i brevetti di BlackBerry che sono circa 44mila, come fa notare il Wall Street Journal. "Un patrimonio che racchiude un enorme know-how che va dalla sicurezza alla gestione del pacchetto mobilità per aziende e manager. Un valore unico e interessante per Samsung", spiega all'ANSA Andrea Rangone, Responsabile degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano. "Inoltre - aggiunge - ha un parco clienti che va dalle grandi aziende private ai gruppi bancari alla Pubblica Amministrazione. Ed è stata in grado di sposare la logica 'multipiattaforma', per cui riesce a gestire anche sistemi operativi differenti, come iOS di Apple e Android di Google".

Per Rangone, infine, BlackBerry potrebbe fare gola anche per l'Internet delle cose, cioè gli oggetti come lavatrici, contatori di energia e telecamere collegati alla rete, settore in cui Samsung ha investito molto negli ultimi anni. "Anche in questo caso - dice l'esperto - BlackBerry ha una forte capacità di gestire con sicurezza i dati e le informazioni che derivano da questi dispositivi". Ad accomunare le due aziende - forse non è un caso - ci sarebbe anche una strategia 'low-cost', rivolta al mercato asiatico. Samsung ha lanciato in India uno smartphone economico che incorpora il sistema operativo Tizen, progettato 'in casa' nel tentativo di smarcarsi da quello di Google (è presente anche sulle smart tv). Stessa strategia per BlackBerry che lancerà in India un cellulare a meno di 100 dollari. Forse un ultimo tentativo di risalire la china, prima di intraprendere un destino diverso.

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