(ANSA) - ROMA, 16 NOV - Anche la privacy ha un prezzo, e vale
50 euro al mese, che diventano 100 se le informazioni sono anche
medico sanitarie. La cifra è emersa dal sondaggio di Phd Italia
presentato alla consegna del premio Dona dell'Unione Nazionale
Consumatori (Unc) oggi a Roma.
La ricerca, ha spiegato Alessandro Lacovara, managing director
di Phd, è basata su duemila interviste raccolte in tre 'ondate
successive', prima e dopo lo scandalo Cambridge Analitica e dopo
l'introduzione del Gdpr, il nuovo regolamento sulla privacy in
rete della Ue. Il 73% degli italiani si dichiara consapevole del
valore commerciale dei propri dati personali, e il 62% vorrebbe
essere ricompensato in denaro. Uno su cinque tra gli
intervistati accetterebbe di essere monitorato per 50 euro al
mese, mentre uno su tre darebbe informazioni medico sanitarie o
della sfera sessuale per 100. "Accanto al concetto di valore -
ha spiegato Lacovara -, si fa strada anche quello di potere del
dato: il 59% degli italiani si dice infatti convinto del fatto
che un utilizzo improprio dei dati personali possa manipolare la
democrazia".
I dati, ha sottolineato Massimiliano Dona, il presidente
dell'Unc, sono l''oro del nostro tempo'. "Il valore della data
economy in Italia è stimato in 28 miliardi - ha sottolineato -.
Le aziende sono ormai disposte a cedere gratuitamente i propri
servizi pìin cambio dell'autorizzazione allo sfruttamento dei
dati personali, divenuta essenziale per la crescita economica,
ma il loro uso può portare anche dei rischi".