Mark Zuckerberg usa parole dure con gli impiegati per un incidente che getta un'ombra di razzismo su una compagnia dove solo il 2% degli impiegati è di colore. Il problema nasce dal famoso muro del quartier generale della società a Menlo Park, in California, dove i lavoratori sono da anni invitati a scrivere ciò che vogliono esprimere. Qui lo slogan "Black lives matter" (le vite dei neri sono importanti), nome di un movimento Usa che fa luce sulle diseguaglianze e denuncia gli omicidi di persone di colore per mano della polizia, è stato più volte cancellato e sostituito con la frase "All lives matter" (tutte le vite sono importanti). Un gesto che ha portato il fondatore del social a prendere una posizione forte.
In un messaggio privato ai dipendenti, pubblicato dal sito Gizmodo, Zuckerberg scrive: "Nonostante abbia già comunicato chiaramente che ciò è inaccettabile, è accaduto di nuovo. Ero già molto deluso da questo comportamento irrispettoso. Dopo la mia comunicazione, lo considero anche maligno".
"'Le vite dei neri sono importanti' non significa che le altre non lo siano, è semplicemente chiedere che la comunità nera ottenga la giustizia che merita", spiega Zuckerberg. Quanto accaduto "è stata un'esperienza profondamente dolorosa e fastidiosa per la comunità nera e l'intera comunità di Facebook. Stiamo investigando".