ROMA - Negli Stati Uniti si rivendica con voce crescente il diritto di riparare in casa, o in centri non ufficiali, gli smartphone e gli altri gadget tecnologici. Il "Right to Repair Act", cioè la legge sul diritto di riparare, è infatti stato proposto in 18 Stati americani. Ultimo in ordine di tempo a sposare la causa è la California, patria delle più importanti compagnie hi-tech.
Qualora fosse approvata, la legge obbligherebbe aziende come Apple a fornire manuali d'informazione, e soprattutto pezzi di ricambio, per la riparazione, in modo che il possessore di un dispositivo elettronico possa scegliere di intraprendere un intervento fai-da-te o di rivolgersi a un negozio diverso dagli Apple Store e dai centri autorizzati dalla Mela.
L'approvazione della legge nei vari Stati non è però così scontata, vista la ferma opposizione dei colossi del settore. Le più importanti società, incluse Apple e Microsoft, sostengono infatti che l'autoriparazione rappresenti un rischio per gli utenti in termini di sicurezza.