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Apple, 506mln ad ateneo Usa per brevetto

Causa intentata in Wisconsin per tecnologia processori iPhone

ROMA - Un giudice statunitense ha condannato Apple a pagare 506 milioni di dollari al Warf, l'ente di ricerca dell'università del Wisconsin, per la violazione di un brevetto relativo ai processori presenti su iPhone e iPad. La decisione va a raddoppiare i 234 milioni di danni stabiliti nell'ottobre 2015 da una giuria federale.

Il giudice distrettuale William M. Conley ha conteggiato danni aggiuntivi e interessi poiché Apple ha continuato a violare il brevetto, che è scaduto a fine dicembre. La compagnia di Cupertino, che due anni fa aveva respinto le accuse e definito il brevetto "non valido", ricorrerà in appello. Oggetto del contendere è un brevetto, depositato nel 1998 dall'ateneo, relativo al miglioramento dell'efficienza energetica e delle prestazioni dei processori che si basa sulla "branch prediction", la predizione delle diramazioni. Tale tecnologia sarebbe stata impiegata da Apple nei design dei processori A7, A8, e A8X, usati su iPhone 5S, 6 e 6 Plus, nonché su numerosi modelli di iPad.

Nel 2015 l'università ha depositato una causa separata che riguarda i più recenti processori A9.

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