Il movimento del polso che si fa per controllare lo smartwatch può essere sufficiente, da solo, a ricaricarne la batteria, grazie ai nanogeneratori triboelettrici che convertono il movimento in elettricità. Lo sostiene una ricerca dell'Advanced Institute of Technology di Samsung pubblicata sulla rivista scientifica APL Materials.
I ricercatori dell'istituto sudcoreano hanno dimostrato la capacità dell'energia meccanica, prodotta dai movimenti del corpo, di alimentare dispositivi come smartwatch e smartphone. "Abbiamo studiato la possibilità di ricaricare i dispositivi indossabili e portatili in commercio utilizzando l'energia meccanica generata dal movimento umano", ha detto il ricercatore Hyeon-Jin Shin, tra gli autori della ricerca.
"Abbiamo confermato che se l'energia meccanica è interamente trasformata in elettricità, l'energia generata dal movimento quotidiano di un braccio può coprire il consumo di uno smartwatch, e anche il consumo di uno smartphone in stand-by". Se a livello teorico è dunque possibile ricaricare lo smartwatch semplicemente indossandolo, in pratica servirà ancora del tempo per portare questa tecnologia sul mercato.
"L'ottimizzazione dell'energia in uscita di un nanogeneratore triboelettrico - conclude infatti Shin - rimane un compito per un lavoro futuro".