Xiaomi, il fenomeno cinese diventato in breve tempo il quinto costruttore mondiale di smartphone grazie ai prezzi competitivi, fa il primo passo importante fuori dall'Asia. La compagnia, soprannominata "la Apple della Cina" per via della somiglianza dei suoi telefonini con quelli della Mela, lancerà il suo ultimo smartphone, il Redmi 2, in Brasile, dove avverrà anche la produzione dei dispositivi per evitare le alte tasse imposte dal Paese sudamericano sull'import di elettronica.
Per Xiaomi si tratta della prima commercializzazione di un suo smartphone fuori dal mercato asiatico, oltre che della prima produzione fuori dalla Cina. La società è già presente negli Usa e in alcuni mercati europei con i suoi negozi online, dove però sono in vendita bracciali per il fitness, auricolari e altri accessori ma non i cellulari.
L'espansione in Brasile risponde all'obiettivo di far crescere le consegne di telefoni, che in Cina stanno rallentando. Nei primi sei mesi dell'anno la compagnia ha venduto 34,7 milioni di smartphone, pari a un incremento del 33% su base annua, grazie anche a nuovi mercati come l'India e l'Indonesia. Per l'intero 2015 il ceo di Xiaomi, Leu Chu, l'anno scorso aveva fissato un target di 100 milioni di dispositivi.
Il RedMi 2 potrà essere ordinato online dai brasiliani a partire dal 7 luglio a un prezzo di 499 real, circa 140 euro.
La cifra è particolarmente interessante considerando il fatto che in Brasile i listini dei telefoni, iPhone compreso, sono fino al 40% più elevati di quelli statunitensi. Il dispositivo, che almeno per ora sarà in vendita solo sul web e non nei negozi, è uno smartphone Android di buon livello, con display da 4,7 pollici, fotocamera da 8 megapixel e processore Qualcomm Snapdragon 410 quad core da 1,2 GHz.