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Sharapova "tornerò", ma Nadal duro "deve pagare"

Campionessa 'grazie tifosi', spagnolo respinge sospetti su di lui

Maria Sharapova non getta la spugna. Nonostante la positività al meldonium, dal primo gennaio inserito tra le sostanze proibite, la tennista russa, che lunedì ha reso pubblica la notizia, è tornata a farsi viva per ribadire il suo desiderio di non chiudere così una carriera prestigiosa. Una volontà che si scontra con il duro giudizio di Rafa Nadal che, da Indian Wells, ha puntato il dito contro la collega: "E' stata negligente, deve pagare". Intanto la Russia, per bocca del ministro degli Esteri Serghei Lavrov, ha fatto sapere di aspettarsi che la Wada fornisca "spiegazioni" sul perché ha inserito il meldonium nella lista delle sostanze proibite. "Sono determinata a giocare di nuovo e spero di avere la possibilità di riuscirci - ha scritto la bella siberiana - Ho letto i messaggi dei miei amici, ma sono anche orgogliosa dei miei fan che poco dopo il mio annuncio mi hanno mostrato tutto il loro sostegno e la loro fedeltà. Volevo far sapere a tutti che le vostre meravigliose parole mi hanno fatto tornare il sorriso". Che certo sarà tornato amaro leggendo le parole di Nadal, a sua volta in passato ripetutamente al centro di voci e sospetti legati al doping. "Spero che quello di Maria sia stato solo un errore - ha detto il maiorchino - ma è stata negligente e deve pagare. Notizie così fanno malissimo al nostro sport". E sulle illazioni che lo hanno riguardato, ha aggiunto: "Sono stanco di queste voci, io sono completamente pulito e non ho mai avuto la tentazione di fare qualcosa di irregolare o di scorretto. Ho lavorato molto duramente durante la mia carriera e quando mi sono infortunato non ho preso mai nulla di vietato, rinunciando a tornare in tempi più brevi". Nadal ha parlato anche delle cure alle quali si è sottoposto per recuperare dagli infortuni: "Ho fatto un trattamento al plasma e uno con le cellule staminali. La prima volta con il plasma ha funzionato bene, la seconda no e ho dovuto smettere di giocare per sette mesi. Ho usato le cellule staminali per due volte al ginocchio e mi sono trovato bene. Ripeto, sono corretto e amo il tennis". Ma su quella lunga assenza ha gettato nuove ombre (senza peraltro fornire prove delle proprie accuse) Roselyne Bachelot, ex ministro francese della Salute e dello Sport durante la presidenza Sarkozy: "Si sa che nel 2012 la lontananza di Nadal per sette mesi dai campi da gioco in realtà fu dovuta ad un controllo antidoping fallito - ha affermato intervenendo al programma tv 'Le Grand 8' - Se un giocatore di tennis 'sparisce' per molti mesi è perché è stato trovato positivo ed é stato coperto. Non sempre è così, ma molto spesso sì".

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